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Real, la nuova era. Com’è lontana la Roma dei miracoli

LaPresse

La stagione che doveva confermare l’evoluzione dello scorso anno, è iniziata con un sorriso vecchio di un mese e quattro inciampi pure goffi

Redazione

"Madrid, y nada mas", scandiva il Bernabeu calando il sipario sulla prima vittoria Europa d. C., dopo Cristiano. E pareva quasi la sintesi della serata della Roma: Madrid, inteso come Real, e niente di più, come scrive Matteo Pinci su La Repubblica.

Provare a non perdere è una cosa, non far nulla per tentare di vincere è una storia diversa. E i 20 gol subiti nelle ultime sette trasferte di Champions League sono una lettera scarlatta sulla faccia europea del club, lustrata dalla semifinale di un anno fa.

La nuova versione della squadra che Di Francesco si sforza di far funzionare ha ingranaggi stridenti. Anche mentre pensava di contenere animava al contrario una caccia del gatto col topo con un solo finale possibile. Inevitabile se la seconda stagione romana, quella che doveva confermare l’evoluzione dello scorso anno, è iniziata con un sorriso vecchio di un mese e quattro inciampi pure goffi. Certo, la sconfitta a Madrid è una tassa che in Europa hanno pagato 14 degli ultimi 18 avversari del Real. Come a dire che solo uno su cinque ce la fa.

Che la difesa della Roma, che ogni tre tiri e mezzo collassa, non era uno scudo adeguato. E gli antidoti con cui Di Francesco aveva provato a vaccinarsi, davanti ai campioni, hanno funzionato poco. Domenica il Bologna, poi il Frosinone, sono gli ostacoli tra la Roma e il derby del 29, dopo un mese appena di stagione già diventato un bivio.