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Mourinho agli studenti: “Il calcio è crudele, non aiuta i deboli”

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Il tecnico: “La Roma è speciale per il rapporto sociale e affettivo che c’è con la città. C’è empatia, senso di appartenenza, un sentirsi tutti una famiglia. Ecco, tutto questo fa della Roma un grande club“.

Redazione

“Ringrazio i tifosi della Roma per quello che mi hanno dato da quando sono qui“. Il messaggio di amore di Josè Mourinho risuona forte nell’aula magna della Pontificia Università Gregoriana dove ieri il portoghese è intervenuto ad un incontro culturale con gli studenti, scrive Marco Juric su La Repubblica. Un segnale di come l’edillio emozionale sia intatto tra la Capitale e lo Special One: “La Roma è speciale per il rapporto sociale e affettivo che c’è con la città. C’è empatia, senso di appartenenza, un sentirsi tutti una famiglia. Ecco, tutto questo fa della Roma un grande club“.

Nell’ora e mezza di chiacchierata Mourinho tocca diverse tematiche valoriali delle giovani generazioni: fallimenti, aspettative, debolezze e paure. Aprendo il suo bagaglio di esperienze agli studenti: “Il mondo dello sport professionistico è crudele. Non c’è spazio per i più deboli. L’obiettivo è molto chiaro, per noi professionisti è vincere. Così come lo è per i proprietari e la gente che controlla l’aspetto economico del club". Accenni minimi al suo presente, fatto di campo e di risultati. Neanche una parola sul futuro.

Mourinho ha scelto la linea del silenzio (oggi non parlerà in conferenza stampa). Dovrà essere il campo a farlo. Già da domani contro la Sampdoria. Per spezzare via le ombre del derby perso e iniziare col piede giusto questo rush finale tra Campionato ed Europa League.