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Meno possesso e più tiri in porta. Così Garcia ha cambiato la Roma

In serie A, nessuno calcia in porta quanto Dzeko e soci. Addio alla sterilità offensiva dell'ultimo girone di ritorno

Redazione

Se lo scorso anno la scalata alla vetta dei giallorossi s'era impantanata di fronte alla rumorosissima sterilità offensiva del girone di ritorno, oggi qualcosa è cambiato. Meno possesso palla sterile, più tiri in porta: così Rudi Garcia ha cambiato la Roma: e in serie A, nessuno calcia in porta quanto Dzeko e soci.

MENO POSSESSO, PIU' TIRI: NESSUNO COME I GIALLOROSSI - Come è rinata la Roma? Semplice: i gol tanto attesi lo scorso anno, finalmente iniziano ad arrivare. Con il Barcellona i giallorossi hanno centrato la 15esima gara consecutiva a segno (dati Opta), facendo en-plain in stagione. Ma a rinnovarsi quest'anno è la filosofia della squadra di Garcia. Alla fine dell'ultimo campionato la Roma era prima per possesso palla, oltre mezz'ora a partita, e settima per conclusioni nello specchio della porta, neanche 5 per gara. Come a dire: tenere il controllo del gioco non le consentiva di trovare spazi per rendersi davvero pericolosa. Imparando forse dai propri errori la formazione romanista s'è evoluta: meno possesso, un numero impressionante di conclusioni in porta: nelle prime tre giornate di campionato i giallorossi hanno calciato 24 volte verso il portiere avversario, 8 per partita. Tanto per fare un esempio, più del doppio dei tiri nello specchio del Milan (10), e un terzo più di Juve e Inter (18), forse le più accreditate contendenti per il titolo. Insomma, la differenza nella corsa scudetto la Roma vuole farla a suon di gol. Anche per questo, forse, segnano tutti: 5 diversi marcatori in 4 partite stagionali, di Florenzi l'unico bis (Verona e Barça), per il resto ogni gara ha offerto nuovi nomi nel tabellino marcatori: Pjanic e Dzeko, Falque e Iturbe. Una risorsa in più, visto che anche Garcia l'ha capito: per vincere, serve imparare a fare gol. Più degli altri.

PJANIC RECUPERA, MA VA IN PANCHINA - Un posto in panchina, poi chissà. Miralem Pjanic ha recuperato più o meno a tempo di record ed è già pronto per essere in campo contro il Sassuolo. Da giovedì il centrocampista bosniaco, decisivo nel match contro la Juve, ha ripreso a svolere allenamenti e partitella con i compagni: superata la lesione muscolare al polpaccio riportata in nazionale, sono bastati una decina di giorni per recuperare e farsi trovare pronto. Al punto che Garcia potrebbe persino schierarlo domenica: in realtà il problema al polpaccio, ancorché smaltito, consiglia cautela (è il muscolo forse più suscettibile di ricadute). Anche per questo l'allenatore, almeno all'inizio, lo lascerà in panchina. In ogni caso, però, sarà pronto per il turno infrasettimanale di mercoledì contro la Sampdoria a Genova. Soprattutto, la Roma recupera un uomo in più per la corsa in campionato e Champions. Anche per Szczesny i tempi potrebbero essere più brevi del previsto: lo staff spera di recuperarlo già entro un mese, forse anche meno. Diciamo tre settimane: De Sanctis, tornato tra i pali nei minuti finali di Barcellona, se ne farà una ragione.

NAINGGOLAN: ''RAGGIUNTO LIVELLO JUVE'' - "In questa stagione penso che siamo arrivati ai livelli della Juventus, magari siamo andati oltre". Così Radja Nainggolan sul duello a distanza tra i giallorossi e i campioni d'Italia. Il centrocampista belga, parlando a RomaTv, sottolinea poi che il successo colto all'Olimpico sui bianconeri "ci ha dimostrato che sul campo siamo forti e che possiamo vincere anche contro le grandi". "Questo fa capire che ci siamo anche noi, e spero di far meglio della scorsa stagione sulla continuità e di esserci anche a fine campionato" conclude.

M.Pinci