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rassegna stampa roma

L’incontro segreto tra sindaca e la Roma. Così è nato il patto: “Cemento dimezzato”

La maratona finale per Tor di Valle parte giovedì, nel tardo pomeriggio. In Campidoglio si ritrovano i tecnici dei dipartimenti Urbanistica, Trasporti e Patrimonio e gli architetti del club di James Pallotta e del costruttore Luca Parnasi

Redazione

Più avvincente di una fiction,. Puntata dopo puntata, la telenovela sul nuovo stadio della Roma ha preso ritmo. Fino a trasformarsi in un thriller a tinte giallorosse… Con il lietofine. Perché nelle ultime 24 ore è accaduto più o meno di tutto. Compreso l’annuncio della sindaca a tarda sera: «Accordo raggiunto, abbiamo il progetto 2.0 senza le torri». Ora, però, un passo indietro: la maratona finale per Tor di Valle parte giovedì, nel tardo pomeriggio. In Campidoglio si ritrovano i tecnici dei dipartimenti Urbanistica, Trasporti e Patrimonio e gli architetti del club di James Pallotta e del costruttore Luca Parnasi. Si limano le cubature: taglio del 50 per cento sul milione di metri cubi previsto dal progetto originario, con il business park ridotto del 60. I limiti imposti dal piano regolatore ora sono vicinissimi. Si discute delle opere pubbliche e qui gli uffici sono categorici: il raddoppio della via del Mare dovrà essere più lungo, per evitare l’effetto imbuto, e si punterà sul potenziamento della Roma-Lido e una nuova stazione per connettere la nuova arena romanista al centro. Fondamentale, poi, la bonifica del fosso di Vallerano per eliminare il rischio idrogeologico. Focus, infine, sugli standard costruttivi: gli edifici attorno al Colosseo bis – addio alle torri di Libeskind – saranno green. Standard A4. In altre parole, ad alto risparmio energetico, con materiali di ultima generazione. Solo lo stadio, impossibile averne uno migliore, sarà di classe A3. Comunque rivoluzionario rispetto al resto della città. Dopo un vertice tra Roma e Parnasi nello studioTonucci, sede della società del nuovo stadio, arriva il momento della sindaca. Partecipa a un incontro segreto con i proponenti. Prima di andare a dormire, poi, Virginia Raggi si consulta con il proprio staff: «Se arriverà la stretta di mano, dovrò avere tutti i consiglieri con me». Si fa sentire la paura di una spaccatura, di perdere gli “ortodossi” della maggioranza M5S lungo il percorso che dovrebbe portare al «» al progetto romanista con modifica della delibera di pubblica utilità dell’amministrazione Marino, come scrivono D'Albergo e Pinci su La Repubblica.