C'è un nome che non può sfuggire ai veri appassionati di calcio nell'elenco dei 104 imputati rinviati a giudizio nell'inchiesta napoletana chiamata Aracne: Giuseppe Giannini, meglio conosciuto come il Principe per il suo inconfondibile stile in campo. Giannini, già capitano di Roma e Nazionale, un passato anche nel Napoli e nel Lecce, oggi ct della nazionale libanese, figura tra i rinviati a giudizio dal giudice De Ruggiero nell'inchiesta dei pm Curcio e Del Gaudio sulla cosca dei Contini.
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L’ex capitano di Roma e Nazionale, Giuseppe Giannini, a giudizio nella maxi inchiesta sulla camorra
"Il Principe" figura tra i rinviati a giudizio dal giudice De Ruggiero nell'inchiesta dei pm Curcio e Del Gaudio sulla cosca dei Contini.
Giannini deve rispondere di frode nelle competizioni sportive, ipotesi di reato legata al campionato 2008-2009 di Lega Pro. Quando lui allenava il Gallipoli.
A parere dei pm, per agevolare la promozione della squadra, il Principe, assieme a Salvatore Righi - ritenuto legato ai Contini - e al direttore sportivo Luigi Dimitri, avrebbero versato 50 mila euro ad alcuni giocatori del Real Marcianise, formazione che perse la partita con il Gallipoli per 3 a 2 nell'ultima di campionato, vittoria che consentì alla squadra allenata da Giannini di essere promossa in serie B.
Il processo a Giannini e agli altri imputati (di reati più gravi quali l'associazione mafiosa e il riciclaggio) avrà inizio il 17 febbraio. In quella sede il Principe, che ha senpre respinto le accuse, potrà difendersi e cercherà di dimostare la sua estraneità rispetto alle imputazioni mosse dalla Procura anticamorra.
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