Quattro acquisti e sei cessioni. Come scrive Marco Juric su La Repubblica, non male per chi prova a barcamenarsi tra i meandri calciomercato del avendo disponibilità limitate. La Roma ha concluso dieci operazioni in poco più di un mese di lavoro, con altri cinquanta giorni davanti. E almeno due obiettivi da centrare: un attaccante e un centrocampista. A Tiago Pinto l'arduo compito di non far bollare dallo Special One anche questa estate come "un mercatino". In primis serve colmare la lacuna in attacco. I giallorossi hanno messo nel mirino da settimane Scamacca del West Ham. L'investimento economico però verrà fatto in mediana. Perso Frattesi, le attenzioni dei giallorossi si sono spostate su altri profili. Renato Sanches è in uscita dal Psg ed è nella ristretta lista dei "numeri 8" cercati dai giallorossi. Insieme a Marcel Sabitzer, anche lui ai margini del progetto Bayern Monaco. Kamada rimane un obiettivo a costo zero, di difficile collocazione nel 3-4-2-1 che Mourinho sembra voler confermare nella prossima stagione. Ma con un attacco asfittico, in attesa di capire chi sarà il nuovo numero "9", un jolly da tanti gol nei piedi farebbe più che comodo allo Special One. Nel mezzo dei sogni di mezza estate, pendono i rigidi paletti del Financial Fair Play. Un'ansia da incasso che ha pervaso pensieri e operazioni per tutto il mese di giugno. "Serve vendere", "bisogna incassare almeno 30 milioni di euro". Le direttive della Uefa erano chiare: tagliare i costi e dare ossigeno al bilancio boccheggiante. E così è stato, con le sei cessioni che hanno portato circa 27 milioni di plusvalenza nelle casse romaniste.
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