La Roma e i problemi, nati per stare insieme. Le liti, i risultati, l'esonero di De Rossi, le contestazioni dei tifosi, gli addii societari, il nuovo allenatore. Poteva finire qui? No. Dietro un problema, c'è sempre un altro problema. Non saranno i tre punti rimediati con i nervi a cancellare l'imbarazzante prestazione contro il Venezia, non sarà un ragazzino di 20 anni che entra con vitalità, energia e voglia a far dimenticare l'inconsistenza della Roma: se una squadra che ha speso oltre 100 milioni ha bisogno disperato di Pisilli, gioiellino lanciato da Mourinho al primo gol in Serie A e al secondo in carriera, ecco sì, quella squadra ha un problema, scrive Silvia Scotti su La Repubblica. E solo la fortuna di aver incontrato una più sfortunata, quella di Di Francesco, può permetterle di dire: rimandiamo, ci pensiamo domani, qualcosa succederà, e si salvi chi può. Parliamone. Il coro della curva racconta: il passato non si dimentica. Anche quello recente. L'addio di De Rossi fa male. E allora: fischi. Tanti. A inizio partita, a fine primo tempo, al capitano Pellegrini e ancora a fine gara. C'è Carlo Verdone in tribuna che guarda il cellulare, forse pensa che una volta era tutto un sacco bello. Era. Non c'è neanche più il tutto esaurito: dopo 58 sold out consecutivi, da quando hanno riaperto gli stadi dopo il Covid all'esonero di De Rossi, ci sono posti liberi.
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La Roma è piena di problemi. Pisilli ci ha messo una toppa
Non c'è neanche più il tutto esaurito: dopo 58 sold out consecutivi, da quando hanno riaperto gli stadi dopo il Covid all'esonero di De Rossi, ci sono posti liberi
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