Edin Dzeko, dalla quarantena per coronavirus, si era raccomandato: "Non posso segnare io, tocca a te". Non si può dire che Mkhitaryan non l’abbia preso in parola, scrive Stefano Zaino su "La Repubblica". Mai, l’armeno giramondo che parla sei lingue e si è formato calcisticamente in Brasile, aveva realizzato una tripletta.
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La mandrakata della Roma: Mkhitaryan indovina la tris
L’armeno trascina i giallorossi a -3 dalla vetta. Con una maglia dedicata a Gigi Proietti
Un pomeriggio speciale, in onore di Gigi Proietti, ricordato con la scritta sulla maglia “Grazie Mandrà” e l’icona dell’attore in Febbre da Cavallo. Mkhitaryan, con una prova scintillante, ha distrutto il Genoa (nel conto anche una traversa dopo miracolo di Perin), ha trascinato la Roma al terzo posto, vera sorpresa di questo inizio di stagione, e si è scoperto simbolo di una squadra dove non ha fatto tutto da solo ma di sicuro ha compensato assenze pesanti (Dzeko) e prestazioni ancora anonime (Borja Mayoral).
Gli obiettivi sono chiari, lottare per l’ingresso in Champions, Fonseca lo ha ribadito: "Vogliamo fare meglio della passata stagione". Quando, pur nei travagli del passaggio dalla gestione Pallotta a quella di Friedkin, i giallorossi erano finiti quinti, ai confini del sogno.
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