I Friedkin giocano a golf in Scozia in un torneo per Vip (parola insopportabile), scrive Piero Torri su La Repubblica. Juric gioca con le figurine e le parole, offendendo l'onestà intellettuale anche di chi ha un quozente intelligenza rivolto verso il basso. La Roma semplicemente, non gioca a calcio, scrivendo in Svezia una delle peggiori pagine della sua storia, battuta da una squadra di onesti operai del pallone che racconteranno al nipotini di quella notte in cui festeggiarono la vittoria contro la quinta squadra del ranking europeo. Il risultato, volendo sintetizzare con poche parole, è una Roma abbandonata a se stessa, svuotata di idee, una barca lasciata alla deriva da una proprietà che si è allontanata come ha capito di aver sbagliato tutto, incapace non solo di metterci le parole, quelle non le hanno mai pronunciate, ma anche la faccia dopo un inizio di stagione terrificante, culminato con l'esonero di Daniele De Rossi e tutta un'altra serie di nefandezze calcistiche e non solo. Sarà il caso che la famiglia texana, si renda conto che la Roma e una cosa seria per milioni di persone, non un vanity asset tanto per ostentare una ricchezza esagerata. Quando arrivarono ci dissero con uno di quegli slogan che tanto placciono agli americani ma che di fatto non significa no nulla, che sarebbero stati i custodi della storia e della tradizione di un club iconico, altra parola che gli piace tanto. Non lo stanno facendo. e questa è un colpa grave.
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La Repubblica
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