(La Repubblica-A.Vocalelli)Juve, Lazio e Napoli si godono la vetta e quindici giorni - grazie alla sosta - di soddisfazioni. Ma l'impresa della seconda giornata è firmata dalla Roma del "nuovo" Zeman che, forse per la prima volta nella sua spumeggiante carriera, rinuncia al 4-3-3. E' il suo marchio di fabbrica, la sua filosofia calcistica, ma stavolta - per violare San Siro - ha scelto di riconsegnarsi a un campione piuttosto che a un modulo. Ecco dunque Francesco Totti nel suo naturale, naturalissimo, ruolo di uomo a tutto campo, capace di andarsi a scegliere la posizione e i tempi giusti per confermare tutta la sua classe straordinaria. In dieci più Totti: così ha giocato e vinto ieri la Roma, con il suo capitano che - sì - è partito da sinistra per servire un pallone delizioso a Florenzi per il primo gol, ma poi si è sistemato in posizione più centrale, da vecchio e autentico trequartista, confezionando anche il profondo e bellissimo lancio per Osvaldo in occasione della seconda rete.
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Il nuovo Zeman non è più integralista
(La Repubblica-A.Vocalelli) Juve, Lazio e Napoli si godono la vetta e quindici giorni – grazie alla sosta – di soddisfazioni.
Non se l'aspettava Stramaccioni che forse anche per questo, convinto che la partita si decidesse tutta sulle corsie esterne, aveva scelto Pereira nella "catena" con Nagatomo. Invece, no. Zeman per una volta, come detto per la prima volta, ha sorpreso tutti, impostando il suo calcio sulle geniali intuizioni di Totti, che per la verità non si è limitato a far sospirare con leggerezza la Roma, ma ha anche dato un contributo notevole in fase di contenimento. Un'altra, ennesima, giovinezza per un calciatore senza età, che con il Catania si era sacrificato sulla fascia, perché così voleva il suo "maestro". Ma è stato poi capace, con la sue qualità indiscutibili e la sua presenza, di convincere anche un ex intransigente come Zeman a rinunciare al 4-3-3. Perché si può vincere, anzi stravincere come è successo ieri sera, anche facendo prevalere il Giocatore sul Gioco, o meglio sul Modulo, perché anche così i giallorossi sono stati quasi perfetti. Eccola la nuova Roma ed eccolo il nuovo Zeman.
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