Michele Uva, dg della Figc, è stato bravo perché con la spending review è riuscito a... scontentare tutti: dopo il taglio del Coni ai contributi per il calcio, Uva è intervenuto infatti sulle Leghe, sull'Aia e presto potrebbe farlo sulla struttura Figc dove si sta risparmiando già sulle lampadine. Lega di B e Lega Pro hanno accettato di buon grado, anche se a malincuore, la sforbiciata prevista dalla Figc, che ha previsto 10 milioni in meno nel bilancio 2015.
rassegna stampa roma
Gli arbitri in bolletta cercano uno sponsor
Si sta cercando di tornare al passato con un marchio aziendale da mettere sulla divisa degli arbitri di serie A
Gli unici che si sono ribellati sono stati gli arbitri: il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, è in rotta di collisione, pericolosissima, con la Figc. Ha detto che taglierà sulle spese degli arbitri di serie A e dei dilettanti ma non toglierà un euro alle sezioni che fra due anni dovrebbero conservargli il mandato (il terzo). In serie A siamo da anni ormai ad un quasi professionismo, gli arbitri addizionali prendono 1.000 euro a gara e costano 1 milione e 200.000 a stagione. Nicchi ha minacciato addirittura un "servizio peggiore". Frase provocatoria, d'accordo, ma grave.
Gli arbitri sono nel mirino (ma non si sa perché Palazzi non ha ancora deferito De Laurentiis): devono garantire però imparzialità totale e sempre più attenzione. Per ovviare a questo taglio consistente (quasi 4 milioni sui 51 del costo annuo di tutto il settore arbitrale, un mondo smisurato ma indispensabile) si sta pensando di tornare all'antico: si sta cercando quindi uno sponsor da mettere sulla divisa degli arbitri di serie A (ultimamente avevano solo lo sponsor tecnico). Succedeva tanti anni fa, con la Ing Direct, quando in campo andava il n.1 assoluto, in Italia e nel mondo, Pierluigi Collina.
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