(repubblica.it)Una strana coppia, che richiama altri campionati, altre storie. Magari i mitici anni 80, quando in serie A si aggirava gente come Maradona e Falcao, Careca e Cerezo, Bagni e Pruzzo, e non solo grandi campioni al di sopra della linea gotica (Platini, Van Basten, Matthaeus...). Insomma il Napoli puoi aspettartelo - in fin dei conti è una storia che continua, la seconda o anche terza parte di uno stesso sceneggiato cominciato almeno quattro anni fa - ma la Roma ci voleva soprattutto una gran fede per vederla lassù in alto. Affiancata al Napoli e soprattutto davanti a Juventus, Inter, Milan. Sono loro che storicamente fanno e disfanno. Solitamente si alternano al vertice della grande piramide del calcio italiano, quasi mai lasciano agli altri qualcosa. Per ora comunque succede: Roma e Napoli si godono il momento in coppia.
rassegna stampa roma
Garcia e Rafael, una strana coppia al comando
(repubblica.it) Una strana coppia, che richiama altri campionati, altre storie. Magari i mitici anni 80, quando in serie A si aggirava gente come Maradona e Falcao, Careca e Cerezo, Bagni e Pruzzo, e non solo grandi campioni al di sopra della...
Certo, sarà che il campionato è ancora abbozzato, che siamo alla terza giornata e tutto è ancora provvisorio, ma l'euforia è già abbastanza, decisamente palpabile. Bastava ascoltare Totti, subito dopo aver segnato il gol decisivo al Parma, quello che appunto teneva la Roma a punteggio pieno e l'agganciava proprio al Napoli: "Con questa squadra possiamo toglierci grandi soddisfazioni".
Il calcio, soprattutto quello italiano, è bello perché fa confluire allo stesso punto storie molto diverse. Ma con diversi punti di contatto. Napoli e Roma vengono da una lunga ricerca della luce del sole. Il Napoli recentemente si è già affacciato tra le grandi, non a caso fa la Champions League, confrontandosi col Borussia Dortmund, De Laurentiis ha prima gestito con oculatezza per poi accelerare nel momento in cui s'imponeva un cambio di panchina (Benitez per Mazzarri) e anche in campo (Higuain per Cavani) molto pesante. E' questa in ogni caso la stagione in cui si tirano le somme. E possibilmente si punta anche all'obbiettivo massimo.
La Roma americana pure ha cercato questo salto ma con molta più ansia e frenesia, sbagliando quasi tutto, per poi accorgersi che nel compromesso e nella via di mezzo, alla fine ci sono le soluzioni migliori. Meno giovani, qualche giocatore più anziano, e sempre tanto, tantissimo Totti. Che si avvia verso il suo nuovo contratto che lo porterà a festeggiare i 40 anni con la Roma. Una storia quasi senza eguali. Non esiste nel Napoli infatti l'equivalente di Totti.
Curiosamente entrambe le squadre vengono da uno smontaggio sistematico, più o meno profondo, dell'assetto precedente. Il Napoli di Higuain (ma anche Callejon che ha segnato più dell'argentino) nasce dall'addio di Cavani, la Roma di oggi nasce dalla cessione - per esigenze di bilancio - di Marquinhos, Lamela e Osvaldo, gli acquisti migliori degli anni precedenti. La Roma si è data maggior equilibrio, l'ha piantata lì con l'utopia barcellonista - caso più unico che raro nella storia del calcio mondiale - si è data un assetto pratico e realista. Insomma è tornata con i piedi per terra. Il Napoli invece si è dato un assetto più internazionale, anche più ambizioso del precedente. Ha abbandonato ad esempio un sistema di gioco (quello a 3 o a 5 difensori addirittura) che il calcio internazionale non conosce e praticamente non usa, frutto solo della grande ossessione tattica italiana.
Napoli e Roma sono squadre di volti nuovi, a cominciare proprio da Benitez e da Garcia. Il primo, spagnolo, un allenatore navigato, esperto, vincente, già scottato dall'esperienza con ma anche furbo, simpatico, gioviale, che sa strizzare l'occhio al pubblico napoletano. Il secondo, Garcia, francese, a sua volta ex allenatore emergente ma già col suo bagaglio di esperienza e il suo scudetto da esibire.Fino ad ora ha dimostrato di saper navigare, di saper mantenere gli equilibri, tra la vecchia e la nuova Roma, tra l'utopia e il realismo. Due allenatori stranieri in testa al campionato, gli italianissimi Conte e Mazzarri (il nostro top al momento in serie A) un po' più sotto.
Bisogna ammettere che il primato in coppia di Roma e Napoli è dato forse anche da Juventus e Inter che si sono tolte qualcosa a vicenda. Sicuramente possono togliere punti all'una e all'altra, sicuramente hanno i mezzi per ribaltare la situazione. Nel frattempo però la boccata d'aria rinfresca e ravviva il campionato. Per tornare al solito finale magari c'è tempo, chissà...
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