Al Tre Fontane è atteso un bagno di folla, quello che la questura aveva scongiurato sabato scorso. Dopo la vittoria sulla Lazio, Spalletti si gode il suo pubblico e lo invita a seguire l'allenamento giallorosso: «Così potranno stare con la squadra anche quelli che non hanno potuto vedere la partita allo stadio». Il tecnico, nel post-partita, analizza la gara dei suoi giocatori: «Non è stata bellissima, ma è stata combattuta. Nella ripresa abbiamo giocato bene: era quello il nostro disegno. Il derby ti spinge al di là rispetto ad altre vittorie, ma noi abbiamo altre mire. Ora dedichiamoci al Milan, guardiamo al di là del raccordo, oltre i monumenti: chi vuole restare dentro al recinto lo facesse, ma noi si deve saper guardare oltre».
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Felicità Strootman: “Ma voglio i tifosi”. E Spalletti li invita
L'olandese sigla il suo primo gol nel derby e chiama all'appello la Curva Sud, intanto il tecnico apre le porte del Tre Fontane a tutti coloro che non stavano allo stadio
A sorridere, insieme al tecnico toscano, c'è Kevin Strootman, protagonista nel gol che ha portato in vantaggio la Roma. La corsa verso la sud, l'abbraccio dei compagni, tutto ciò di cui l'olandese aveva bisogno per tornare a percorrere la strada verso il suo totale recupero. «Non mi ricordo il momento del gol - dichiara il numero 6 giallorosso. Ho preso palla, pensavo Dzeko fosse in fuorigioco, sennò la lasciavo a lui che fa sempre gol. Alla fine ho tirato io, la palla è entrata e sono contento, per la squadra e per i tifosi, che sono venuti ieri a Trigoria e non oggi. E magari riverranno alle prossime partite, perché ne abbiamo bisogno».
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Chi pensa sempre ai tifosi è Daniele De Rossi, che al termine della partita ha guidato i suoi compagni proprio sotto lo spicchio di stadio occupato dal popolo romanista: «C’era qualche nostro tifoso e lo ringraziamo, ma le curve fanno la differenza e sembrava che giocassimo in trasferta, che non fossimo all’Olimpico, ma al San Paolo. È stato un derby anomalo, più che in passato, ma adesso, rispetto a quando avevo venti anni, le emozioni le stempero abbastanza bene: laziali e romanisti viviamo da sempre gomito a gomito, non si può sentir parlare di guerre». Il centrocampista, successivamente, analizza la partita: «Il primo tempo ho sbagliato qualche palletta, ero sempre pressato e mi marcavano a uomo. Ho fatto certamente partite migliori. Ma ne abbiamo parlato mille volte quando ci arenavamo sui pareggi, in maniera stupida. E prendevamo la Juve come metro di paragone. Ora che vinciamo anche noi gare non belle, facciamoci i complimenti, è da grande squadra».
(F.Ferrazza)
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