Errare è umano, perseverare è diabolico. E' questo lo spirito con cui la Roma dovrà affrontare tutta la prima stagione derossiana, ancora di più per quel che riguarda l'inizio del campionato. Ci siamo. Domenica prossima a Cagliari si comincerà a fare sul serio, dopo ci sarà l'esordio nell'ormai consueto sold out dell'Olimpico contro l'Empoli, scrive Pietro Torri su La Repubblica. Nella stagione passata il calendario aveva proposto Salernitana in casa, Verona fuori. Non serve uno sforzo di memoria per ricordare come la Roma, seppur ancora orfana di Lukaku, di punti ne fece appena uno (compresa poi la terza giornata con la sconfitta casalinga contro il Milan, quest'anno ci sarà la Juventus allo Stadium), aprendo le prime crepe sulla reale consistenza della squadra, ma soprattutto costringendo tutti a una stagione di rincorsa per centrare quell'obiettivo Champions che poi non è stato concretizzato. Quella falsa partenza è stata alla base di un campionato che ha confermato i sessantatre punti del precedente, così come la posizione, un sesto posto non sufficiente per la Champions, oltretutto con l'aggravante che pure il quinto sarebbe stato buono per garantirsi i cinquanta-sessanta milioni che la coppa dalle grandi orecchie assicura a chi partecipa. Ecco, sarebbe il caso che questo pensiero accompagnasse i giallorossi sin da domenica prossima a Cagliari, perché anche le prime partite valgono tre punti, esattamente come tutte le successive. Sarebbe il caso pure se la preparazione precampionato è stato un percorso a ostacoli non ancora completato. La Roma di De Rossi è da una quarantina di giorni che lavora prima nell'afa di Trigoria poi sotto la pioggia inglese. Ma una ventina sono trascorsi con una rosa dimezzata, con più giovani che giocatori della prima squadra, mentre si attendeva che dal mercato si concretizzassero quei colpi per cominciare a dare un senso più definito a una rivoluzione che è appena cominciata e certamente non è ancora finita.
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La Repubblica
Domenica inizia il campionato, De Rossi vuole un avvio sprint
Si attendeva che dal mercato si concretizzassero quei colpi per cominciare a dare un senso più definito a una rivoluzione che è appena cominciata e certamente non è ancora finita
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