E adesso il Feyenoord. Per ribadire, scrive Piero Torri su La Repubblica, come va in scena da qualche anno a questa parte, Roma caput Europa. Can l'obiettivo, la prossima stagione, di tornare a frequentare la Champions League, la coppa dalle grandi orecchie che garantisce ricchissimi cotillons per le squadre partecipanti, cotillons che devono csscre quantificati in decine di milioni di euro, ossigeno puro per il bilancio della società giallorossa. La squadra che Josè Mourinho ha costruito a sua immagine e somiglianza, ha il futuro nei suoi piedi. Due le strade percorribili per certificare quell'ulteriore crescita che vogliono i Friedkin, pretende lo Special One, sognano i calciatori, meritano i tifosi che da oltre un anno a questa parte non fanno che registrare un Olimpico con il cartello del sold out appeso ai cancelli. Road to Champions attraverso due strade. In campionato e in Europa League. Entrambe percorribili. A dar retta agli ultimi anni di storia romanista, potrebbe sembrare più garantita quella europea. I risultati delle ultime cinque-sei stagioni sono lì a certificarlo. Una Conference League in bacheca. Road to Champions, comunque, anche attraverso il campionato. Dove nelle ultime settimane i discepoli del guru portoghese hanno allungato sul quinto posto, cinque punti di vantaggio sull’Inter a otto giornate dal termine. Feyenoord, Atalanta e poi Milan in rapida successione per mettere ancora di più le mani sulla prossima Champions, sapendo pure che sono gli altri a non avere più appelli. Tre partite in cui il gioco si fa duro. E i duri cominciano a giocare. Come gli uomini di Josè.
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Champions, un sogno a doppio binario
L'Europa League e il campionato per arrivare alla coppa dalle grandi orecchie che garantisce ricchissimi cotillons per le squadre partecipanti
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