"Non lascio Tacopina. E se Zanetti avrà voglia, io sono pronto a parlare con lui". Joey Saputo, 50 anni compiuti da quattro giorni, dal Canada riesce a scorgere ancora le Due Torri. Non annuncia un blitz per tornare subito in trattativa, ma promette di avviare un dialogo con Massimo Zanetti, il proprietario in pectore del club.
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Bologna, Joey Saputo: “Io e Tacopina tiriamo dritto, pronti 100 milioni”
"Guaraldi ha fermato tutto, non credo che sarò disposto a parlargli. Il piano è triennale: 60-70 milioni per lo stadio, di cui il sindaco è entusiasta, 18-20 per ripartire e tornare in A, 4-5 per la squadra"
Mister Saputo, ha seguito gli ultimi sviluppi? Il rientro in campo di Zanetti, il comunicato di Tacopina, le dichiarazioni
di Morandi.
"Ho letto ogni cosa. E sinceramente mi sono sentito molto disturbato da come è finita la vicenda ".
Finita o sospesa?
"Per me il comunicato di Tacopina è valido. Continueremo a seguire questo progetto".
Quindi lei resta legato all'iniziativa dell'avvocato americano? Qui s'è pensato che potesse staccarsene e proseguire da solo.
"Tacopina mi ha coinvolto in questo progetto. Io ho una sola parola. Quindi non farò mai nulla senza di lui".
Ha risentito Guaraldi?
"Lui ha fermato tutto, non credo che sarò disposto a parlargli".
Frattanto, è cambiato l'interlocutore. Sabato Morandi ha detto: "Con Zanetti non abbiamo più l'acqua alla gola, non dobbiamo più trattare in dieci giorni". Per lei sarà più dura spuntarla.
"Non conosco Zanetti personalmente. So che è un grande imprenditore a livello mondiale, un uomo serio, che ha fatto sempre bene ciò a cui s'è dedicato. Sono pronto a discutere con lui".
Ma lei crede ancora di riuscire a prendere il Bologna? O considera il ritorno di Zanetti un ostacolo insormontabile?
"Sono arrivato in Italia, ho incontrato sindaco, vescovo, istituti bancari. Mi considero una persona onesta, chiara e trasparente. Credo in questo progetto, non faccio chiacchiere. Intanto vediamo come si muoverà il nuovo management, poi decideremo cosa fare noi".
Zanetti ha promesso di coprire le perdite dell'ultimo bilancio con un aumento di capitale.
"Se mette 4 milioni è una buona notizia per il Bologna, ma a gennaio si rischia di tornare al punto di partenza. Con questo non voglio dire che Zanetti non abbia o non possa mettere soldi: è un uomo di grandissime risorse, ma non so se sarebbe disposto a investire quanto abbiamo pensato noi".
E voi, appunto, a quanto avreste pensato?
"Il nostro progetto, inizialmente triennale, sarebbe sui 100 milioni, di cui 60-70 per lo stadio, argomento già affrontato col sindaco, che s'è dimostrato entusiasta. Per riavviare la macchina e tornare in A servono subito 18-20 milioni, poi altri 4-5 per i giocatori. Di sicuro con 4 milioni si risolvono i problemi di oggi, ma non di domani".
Sessanta milioni per lo stadio è una cifra enorme.
"Adesso infatti è presto per parlarne. Ma lo stadio resta al centro delle mie idee. Il Bologna ha una storia di più di un secolo e merita uno stadio adeguato. La Juventus ha già affrontato la questione e la Roma ha un progetto importante sul nuovo impianto. Rivalutare il Dall'Ara significa rilanciare l'intero movimento italiano, Bologna e il suo stadio sono un patrimonio del calcio".
Ha pranzato con Mancini per proporgli, in futuro, la panchina del Bologna?
"Ho preso un caffè con Roberto grazie a un caro amico comune. Non è stato per proporgli una panchina, ma per conoscere meglio il calcio italiano. Voglio saperne di più per portare idee nuove in Canada per il mio Impact. E poi lui esordì proprio col Bologna. L'ho visto contento dopo avergli raccontato il nostro progetto".
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