C'è chi sostiene che Allegri e Spalletti vadano d’accordo perché si sono frequentati, e confrontati, molto poco, scrive Emanuele Gamba su La Repubblica.
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Battute, veleni e sorprese. Allegri e Spalletti quasi amici
Botta e risposta tra i due tecnici: «Come allenatore Luciano non si discute. Ogni tanto è bravo anche a fare l’attore, e poi è molto simpatico», «Mi dice che sono un bravo attore perché non mi ha mai sentito cantare»
«Come allenatore Spalletti non si discute - ha detto ieri Allegri - Ogni tanto è bravo anche a fare l’attore, e poi è molto simpatico. Sì, ho un buon rapporto con Luciano».
«Mi dice che sono un bravo attore perché non mi ha mai sentito cantare», ha risposto, salacità su salacità, Spalletti da Roma parlando di quel livornese, «e i livornesi sono tipi astuti, bisogna stare attenti. Ma lui è un grande amico, una persona corretta, un grande allenatore. Il primo della classe. Quindi si accetta qualche battuta».
I due si piacciono, anche se (o perché) si sono visti di rado. Da calciatori si sono affrontati una volta sola (Livorno-Spezia 0-1, nel 1987: uno era il 10 amaranto, l’altro l’8 spezzino) e da allenatori solamente cinque. Due volte in Roma-Cagliari (3-2 all’andata, 2-2 al ritorno), altrettante in Milan-Zenit (2-3 in Russia, 0-1 in Italia: di fatto, Allegri “regalò” al collega i tre punti della qualificazione) e l’ultima nel gennaio dell’anno scorso, allo Stadium, dieci giorni dopo che Spalletti aveva rimesso piede alla Roma.
Oggi è la prima volta che i due si guardano negli occhi, si confrontano allo stesso livello. Stasera cercheranno di sorprendersi: Allegri ha provato il 4-3-1-2 con Dybala in panchina, ma oggi potrebbe ragionarci sopra e retrocedere al 3-5-2. Spalletti ha in mente di rischiare Salah dall’inizio e medita di irrobustire la difesa con Juan Jesus al posto di Emerson. L’impressione è che a entrambi starebbe bene il pari.
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