rassegna stampa roma

Totti, quel calcio vecchie maniere

(Il Romanista – T.Cagnucci) Il calcio a Balotelli non conta niente, significa solo che Francesco ? il giocatore pi? corretto del campionato.

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(Il Romanista - T.Cagnucci) Il calcio a Balotelli non conta niente, significa solo che Francesco ? il giocatore pi? corretto del campionato. Quello ? un calcio di chi non sa dare i calci. Il calcio di Francesco ? quello che non sa dare Totti. Sin dal momento in cui prende la rincorsa a quando lo d?, si vede quanto sia un inedito, uno sforzo seppure nell?istintivit?, il tentativo di volo di un gigante. ? il calcio che non ha mai giocato. ? il calcio di uno che non ha mai fatto falli simili e nemmeno lontanamente imparentati, perch? non ne ha mai avuto bisogno. A Villa Scipioni la sua preoccupazione, tra dossi, alberelli e 43 tramonti, era far segnare il compagno.

Totti in tutta la sua esistenza di calciatore non s?? mai preoccupato di fare fallo, non ha mai minimamente pensato di fare fallo, Totti conosce il gioco sporco perch? lo subisce, lo vive sulla sua pelle, sulle caviglie, ne ha i segni persino dentro i legamenti, viti e qualche bullone non dichiarato, altrimenti non saprebbe di cosa stiamo parlando. A 9 mesi palleggiava, quelli che spaccano le gambe in serie A non sono mai riusciti a farlo. Tutti i suoi pi? grandi errori ?ufficiali? (lo sputo a Poulsen, la manata a Colonnese, questo calcio qua) sono state sempre e solo reazioni. Francesco non ha mai offeso per primo, lui, come ripete Vito Scala, ?sogna un mondo di pace attorno a s??. ? grande di suo, ? stato educato al rispetto dalla famiglia, gli ? sempre bastato quello che aveva. ? timido, ? un artista, dove c?? emozione non c?? violenza. La violenza nasce sempre quando interrompi un?emozione. Chi ? capita ? cede alla reazione ? sicuramente dalla parte dell?umanit?, che ? sicuramente anche la parte dell?errore, ma non quella del cinismo, del calcolo, dell?opportunismo, dell?indifferenza, di questa modernit?.

Il fallo a Balotelli andrebbe fatto vedere nelle Scuole Calcio: ?vedete, se arrivate a essere giocatori professionisti e a 33 anni non sapete fare nemmeno un fallo plateale che pure volete fare, significa che siete stati nella vostra carriera giocatori corretti?. Anche perch? quei falli l? si fanno alle Scuole Calcio. Troppo evidenti e grossolani. Il calcio che Totti ha dato a Balotelli ? il calcio che si danno i ragazzini all?oratorio, quando uno ?va in puzza?, quando la partita ? persa, quando lo stronzo di turno ti ha fatto saltare i nervi, quando stai per perdere la partita e quella volta era un po? pi? importante delle altre. Assolutamente solo questo. Un vaffanculo di Anna Magnani. Il calcio di Totti a Balotelli ? un?usanza antica e semplice, calcio vecchie maniere: pallone. Sono i calci che dava e prendeva Attilio Ferraris a Testaccio, quello che diede una volta allo juventino Mumo Orsi suggerendogli poco dopo: ?A Mumo se ce riprovi, stavorta nun te riarzi?; le stecche che i veterani danno ai ragazzini supponenti della Primavera per far capire come va il mondo e pi? che altro perch? il mondo va cos?. Sono un?opportunit? di cambiamento. Del mondo.

Sono le stesse accortezze usate dai giocatori dell?Inter nei confronti di Balotelli: non a caso nessun calciatore interista ha avuto da ridire nei confronti di Totti. Loro no, il mondo s?. Il triste mondo. Il mondo del Truman Show, quello delle televisioni a pagamento, degli articoli prestampati, della retorica da prima serata, del pensiero facilissimo, della coscienza a buon mercato, della condanna perch? la fanno tutti illudendosi che quella sia condivisione; delle sinapsi appaltate alla Standa e all?Upim, di chi aveva mal digerito fino a quel momento il messaggio ?di sorriso? lanciato da Totti al mondo, anche per televisione, anche attraverso Internet cortocircuitandolo (?Che ha fatto l?Inter...net? ?). Non vedevano l?ora. (E adesso che tutto questo ? tornato lontano non vedono loro di richiamarlo a loro, magari per giustificare la loro prossima certa futura delusione Mondiale).

Non vedevano l?ora di tirare fuori la sociologia del romano bullo e ignorante, in questo tempo di Leghe, di tessere del tifoso, di corruzione infinita, occupando Tg e radiogiornali col calcio di Totti a Balotelli invece di tutto il resto?che ormai ? diventato tristemente tutto il resto. Non si sa neppure di che male stiamo morendo, ma si sa bene che Totti a Balotelli ha dato un calcio. La retorica del teppista, del coatto, dell?immaturo, del brutto messaggio spedito ai bambini (da Totti!!!!!!) ha significativamente messo d?accordo tutto l?arco costituzionale: dalle valli del varesotto di Bossi alla sinistra radical-chic che non potr? mai accettare un prodotto cos? umano e vero come Francesco Totti. Come fa?! Ce li vedete nei salotti e nei caff? a sentirsi sparare in faccia un vaffanculo da Anna Magnani? Che nostalgia. Che gratitudine. Che rivoluzione che ? la Roma quando sa essere Roma. Il calcio pallone. E l?amore amore.

? successo quella domenica, ma prima di raccontarla non mi devo scordare di dire che il calcio sbagliato di Totti, come la vita cantata da De Andr? per Pasolini, ? stata anche l?unit? di misura dell?ipocrisia: il giorno prima in conferenza stampa Mourinho aveva parodiato gli effetti di una malattia degenerativa senza ricevere neppure una critica, ma risolini, simpatia sottaciuta, pacche metaforiche. Anche queste cose possono scappare ai ragazzini, cio? per esempio quando dicono ?mongoloide? a qualcun altro, ma possono ? anche se non dovrebbero ? accadere una volta, perch? l?hanno sentito, perch? l?hanno ripetuto, perch? non hanno capito ancora che vuol dire, perch? nessun padre gli ha spiegato che quella cosa non si dice mai (e non si dice mai perch? non si deve pensare mai). Perch? ? una schifezza pure sulla bocca di un bambino. Francesco quell?anno aveva detto che ?tutti i bambini sono figli miei?: l?I have a dream di Martin Luther King o l?Imagine di John Lennon non erano espressioni cos? belle. Cos? umanit?. Francesco Totti ? stato condannato proprio per questo: l?avevano creduto ormai funzionale allo star system, a tutti gli spot di tutte le compagnie telefoniche del mondo, pronto a essere l?erede di una nuova sit-com (che ??) da mandare all?infinito su reti private e generaliste, e invece c?? scappato un buco. Hanno intravisto umanit?, appartenenza, fedelt?.

Il calcio a Balotelli ? un colpo di mazzafionda alla membrana del Truman Show, un sasso da strada contro il vetro dei reality. Il vaffanculo della Magnani, l?urlaccio di Gabriella Ferri, una lacrima e uno schiaffo, non il collegamento wi-fi. Tutto questo ? sembrato imperdonabile ai signori della fabbrica del consenso e del consumo visto che avevano gi? ?perdonato?, ?riabilitato? e ?ripulito? Totti facendone addirittura un marchio. L?erede di Raimondo Vianello che d? un calcio in diretta tiv?? Come la mettiamo? Come lo mettiamo Francesco Totti? Come lo definiamo adesso? (...) Che ci facciamo di questo campione che ? cos? scopertamente... scoperto? Di questo simbolo che per? ? ancora troppo in carne e ossa, che va dai pollici al cuore? Di un figlio del popolo che pu? farsene il potere? (...) (...) Non ? un caso che adesso sia proprio Mario Balotelli a chiedere il ritorno di Francesco Totti in Nazionale, uno comunque che dal Truman Show ? stato usato e ri-usato, uno, soprattutto, che, evidentemente, ha messo lo stinco a posto.