rassegna stampa roma

Pizarro è tornato. Ma è in bilico

(Il Romanista – C.Zucchelli) È tornato dal Cile dove era stato nelle ultime settimane per stare vicino alla sorella.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) È tornato dal Cile dove era stato nelle ultime settimane per stare vicino alla sorella.

È andato a Trigoria, si è allenato con la squadra, ha incrociato i dirigenti, ha parlato con l’allenatore ma nel complesso non ha avuto quei confronti - che pure ci saranno - necessari per capire il suo futuro. Perché la permanenza di David Pizarro a Roma è tutt’altro che scontata. Nei prossimi giorni il suo agente, l’avvocato Bozzo, dovrebbe incontrarsi con Sabatini per parlarne. Un appuntamento ancora non è stato fissato, ma entro la fine di questa settimana o al massimo all’inizio della prossima i due si vedranno. Nell’occasione verrà messo nero su bianco anche il rinnovo di Greco fino al 2015 (l’accordo è stato ratificato da tempo, va soltanto ratificato) ma l’argomento più importante che verrà toccato è proprio quello che riguarda il cileno. La volontà di Pizarro è chiara: restare alla Roma, e rispettare il contratto che scade nel 2013, oppure andare alla Juventus. I bianconeri avevano effettuato più di qualche sondaggio a ridosso di capodanno, ne avevano parlato con la Roma in occasione dell’affare Borriello ed erano disposti a prenderlo in prestito a patto però di cedere prima qualche giocatore. In questi ultimi giorni però le cose sembrano cambiate e Marotta pare orientato verso altri obiettivi anche perché Pizarro, per età e condizioni fisiche, non sembra convincere più di tanto.

Il tutto considerando che comunque alla Juventus il titolare era e resterà Andrea Pirlo. Se non dovesse andare in porto il trasferimento in bianconero, difficilmente Pizarro si muoverà da Roma. L’ipotesi Palermo - è un vecchio pallino di Zamparini che già aveva provato a prenderlo quest’estate - non lo ha mai convinto, tantomeno sembra prendere in considerazione l’idea di lasciare l’Italia per trasferirsi al Malaga. Pizarro pensa di poter dire ancora la sua in un club importante e questo nonostante, problemi fisici a parte, Luis Enrique lo abbia impiegato col contagocce. Appena sette presenze e un futuro che, con la concorrenza che c’è a Trigoria, non si annuncia certo più roseo. A meno che il Pek non risolva i problemi che si porta dietro da un paio d’anni e torni ad essere quello di un tempo: un piccolo grande campione, dalla tecnica sopraffina e dalla visione di gioco come pochi altri in Italia.

Un centrocampista che, prima a Udine e poi alla Roma - esclusa la parentesi all’Inter - ha dimostrato di essere tra i primi in Italia.