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Losi: «Può essere grande Roma»

(Il Romanista – M.Macedonio) «Ho seguito la squadra in tutta questa fase di preparazione al

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(Il Romanista - M.Macedonio) «Ho seguito la squadra in tutta questa fase di preparazione al campionato, comprese le amichevoli disputate negli Stati Uniti, e l’impressione che ne ho tratto è più che positiva». A differenza di altre volte, Giacomo Losi sembra essere stavolta meglio disposto nel giudizio, benché sappia bene che le gare estive lasciano spesso il tempo che trovano, essendovi in gioco tanti fattori, dal diverso stato di forma delle contendenti alle motivazioni, non sempre ottimali in questi confronti. «Ho visto la gara con il Chelsea – dice l’intramontabile “Corederoma” –e devo dare atto al tecnico che la squadra è impostata già molto bene. La speranza, come ci siamo detti tante altre volte in passato, è quella di vedere finalmente una grande Roma, perché la città questo si merita. Una squadra che possa vincere qualcosa di importante, anche se non subito, ma che soprattutto sia all’altezza della situazione e del nome che porta, e in grado di lottare fino all’ultimo su tutti i fronti».

Un giudizio positivo, il suo, che ci sembra nasca soprattutto dalla stima nei confronti del tecnico.

Rudi Garcia mi piace. È uno deciso e molto convinto di ciò che sta facendo. Mi sembra una persona preparata e capace di farsi sentire dal gruppo, anche perché non credo che scherzi. Insomma, mi ha fatto un’ottima impressione. E se i giocatori non seguissero neanche lui, saremmo davvero alla fine del mondo.

Dicevi della gara con il Chelsea.

Nel primo tempo ho visto un’ottima Roma, soprattutto perché aveva di fronte una signora squadra e non un avversario qualsiasi. Forse ci si è lasciati andare un pochino nella ripresa, complice un po’ di stanchezza. Bisognava probabilmente essere un po’ più convinti delle proprie possibilità e – anche se il risultato conta fino ad un certo punto, trattandosi di un’amichevole in funzione della preparazione – è da come si gestiscono questi cali di tensione che si potrà vedere una differenza con il passato, quando di errori se ne commettevano tanti proprio per scarsa concentrazione.

Le buone notizie sembrano arrivare proprio dai nuovi acquisti.

È vero. Ad esempio, mi è piaciuto molto De Sanctis. Era ora che si avesse un portiere così. Determinato e in grado di comandare l’intera difesa, facendosi sentire dai compagni, anche urlando. Che è cosa fondamentale in area di rigore. Una bella impressione me l’hanno fatta anche l’olandese, Strootman, altro giocatore di personalità, e Maicon, che ovviamente non scopriamo noi oggi. E se questo torna in condizione, come lo conoscevamo ai tempi dell’Inter, è più di un grande giocatore. Uno che in campo sa fare cose importanti, e di altro livello. Non abbiamo ancora visto Gervinho, ma ho fiducia nell’allenatore e il fatto che lo abbia richiesto espressamente lui, avendolo già avuto a Lille, me lo fa ritenere un acquisto giusto e funzionale ai meccanismi di gioco di Garcia. Sabato notte mancavano peraltro De Rossi e Pjanic, ma nonostante questo, l’inquadratura, soprattutto a centrocampo, mi è piaciuta. Ho visto una squadra compatta e con buona personalità. Un elemento, questo, che le è mancato spesso in passato ma che – a mio parere – le deriva oggi te dal tecnico. E da ciò che lui è in grado di trasmettere ai giocatori. E da giocatori bravi e oggi anche di esperienza, mi aspetto che ci si prenda finalmente questo tipo di responsabilità.

Qualche perplessità resta forse nel reparto avanzato, ancor più se dovesse essere ceduto uno tra Borriello e Osvaldo, o addirittura tutti e due.

Non credo che davanti manchino le soluzioni o le alternative valide. Ovviamente mi auguro che uno dei due attaccanti resti. E anche se non so se sarà l’uno o l’altro, spero che quello che andrà via possa essere rimpiazzato con un elemento di altrettanto valore, visto che l’assenza di Destro sembra destinata, purtroppo, a protrarsi per non poco tempo.

Un attestato di fiducia, il suo, che crediamo vada esteso a tutta la società e a come sta operando in questa terza estate di lavoro intorno alla costruzione di una squadra che sia finalmente competitiva, tanto in campo nazionale quanto internazionale.

Senza dubbio. Mi sembra che si stia prestando maggiore attenzione a tanti fattori. Non ultimo, l’essere più presenti e far sentire la propria voce, sia con i tifosi che con i giocatori. Deve insomma essere vicina alla squadra ma anche farle arrivare il peso della propria autorevolezza. Solo così si costruisce qualcosa di importante e si può puntare a traguardi che regalino soddisfazioni ai tifosi.