rassegna stampa roma

«Non cambio le mie idee, a Cagliari per ripartire»

(Il Romanista-C.Zucchelli) Dimenticare subito il passo falso contro il Bologna senza snaturarsi. E, soprattutto, senza «cambiare la nostra filosofia di gioco ». Luis Enrique, a Trigoria, non ci sta:

Redazione

(Il Romanista-C.Zucchelli) Dimenticare subito il passo falso contro il Bologna senza snaturarsi. E, soprattutto, senza «cambiare la nostra filosofia di gioco ».Luis Enrique, a Trigoria, non ci sta:

ammette che contro la squadra di Pioli la Roma è andata male, ma non accetta che venga messo in discussione il suo lavoro e il gioco della squadra: «Rischiamo molto? Io non sono stato preso per vedere lanci lunghi o la squadra che aspetta dietro. La nostra proposta non cambia anche se un avversario ci mette in difficoltà». Stasera a Cagliari il tecnico spagnolo si aspetta un’altra battaglia: «Sarà dura, probabilmente la partita si deciderà a centrocampo. Ma noi siamo pronti. Come sempre». (...) «Il mio obiettivo è vincere questa partita e vincere sempre». Impossibile, per Luis Enrique, non parlare di mercato: «Cosa è mancato con Pizarro? Niente. Io non ho nessuna lamentela da rivolgergli, si è comportato in modo corretto ma io devo sempre fare delle scelte perché è il mio lavoro. Certo, è brutto lasciare fuori qualcuno e quando arriva il mercato vedere che un giocatore può andare via». Alla Roma, invece, arriva Marquinho: «Pensiamo possa essere un calciatore che aggiunge una qualità diversa alla squadra, ha un’esperienza interessante. A gennaio è difficile prendere un calciatore straniero perché deve adattarsi, ma siamo fiduciosi perchè abbiamo visto qualità importanti. Senza fretta, ma pensiamo possa essere un acquisto interessante. Può giocare come interno, trequartista, terzino e punta. Dobbiamo vederlo al 100%, conoscere il suo livello vero».

 

Partiamo da lui: che giocatore è? Ha qualità diversa e ha esperienza anche se è difficile in questo mercato prendere un calciatore straniero perché deve adattarsi, deve imparare la lingua e sapere quello che vogliamo. Abbiamo preso un giocatore di qualità interessante.

A distanza di due giorni, cosa ci può dire della partita contro il Bologna? Il primo tempo è stato diverso dal secondo. Nel primo tempo non abbiamo saputo combattere contro il pressing del Bologna, è importante non solo trovare la soluzione, ma farla vedere ai giocatori. Devono imparare a riconoscere le situazioni difficili. Il secondo tempo è stato più vicino a quello che vogliamo. Il gol preso parte da un errore individuale, ma gli errori individuali per me sono di tutta la squadra ed è importante correggerli. Non sono preoccupato perché dopo lo svantaggio abbiamo comunque cercato di giocare a calcio. Il pareggio è stato giusto, potevamo anche perderla.

Hanno colpito le dichiarazioni di Juan e Taddei: ne avete parlato? L’idea è la stessa. Non penso di cambiare. Sono d’accordo con Juan perchè é questo è un sistema rischioso. Per quello mi hanno preso, non per stare dietro la palla e fare i lanci lunghi. Per quello ci alleniamo ogni giorno. Non cambio tutto quello a cui sto lavorando dal primo giorno per una partita.

Nelle ultime partite avete sofferto il pressing alto. Le alternative le abbiamo e anche la soluzione.

Contro il Cagliari affronterete un centrocampo molto forte. Sì, parliamo di una squadra che gioca sempre con un 4-3-1-2, forte, con un centrocampo ottimo. Domani dobbiamo fare la nostra proposta e vedere se le nostre soluzioni sono quelle giuste. Sarà una partita difficile per noi.

Che cosa manca a Bojan in questo momento? Quanti anni ha Bojan? Ventuno, no? Non è il momento di parlare di un calciatore individuale. Penso che nel corso della stagione ci sono momenti per tutti più alti e più bassi. Il lavoro è quello che ti fa essere fiducioso. Il lavoro, la squadra, il rinforzo dei compagni. Parliamo di come miglioriamo la squadra. Io cerco di trovare il 100% di ogni calciatore ma non voglio individualizzare, non mi vedo in una situazione come questa e penso che l’allenatore ha piena fiducia in tutti i calciatori e pure quelli che sono i giovanissimi.

Dove può giocare Marquinho? A questa squadra non serviva più un esterno difensivo? Credo che sia un calciatore interessante perché può giocare in quattro posizioni: può giocare come interno, può giocare come trequartista, pure come terzino, pure come punta. Ci sono calciatori di questa qualità, dobbiamo vederlo al 100% e conoscere il suo livello reale. Ma un calciatore che ha questa qualità significa che è diverso e che può diventare interessante per noi.

Lei non si è mai espresso sulle reali ambizioni della squadra? Pensa che questo possa essere un anno di transizione? Io non ho mai chiesto pazienza. Credo che questa sia una domanda per la società. Loro devono dire che cosa si aspettano dalla squadra e dal mister. Io dico quello che aspetto: vincere ogni partita. Alla fine parleremo di dove è arrivata questa squadra, che cosa ho fatto di bene e che cosa ho fatto di male. Ma il mio obiettivo è vincere questa partita. E mi dimentico di tutto il resto.

A lei farebbe piacere se Pizarro restasse? Se sta negoziando con un’altra squadra significa qualcosa, no? Io cerco sempre di essere corretto e se devo dire qualcosa che non mi piace lo dico sempre al giocatore in faccia. Non ho nessuna problema con Pizarro. Si è comportato sempre come una persona corretta ma il mio lavoro è scegliere sempre. E’ sempre brutto per un allenatore scegliere una cosa che magari non piace ai giocatori, ma questo è il mio lavoro. E’ brutto pure quando devo fare la formazione e lasciare fuori un giocatore che potrebbe essere nella formazione titolare. Lo stesso con il mercato: quando vedo che un calciatore va via, è brutto per me. Ma non ho nessuna lamentela contro Pizarro, si è comportato sempre bene, in modo ottimo. Ma io devo fare la mie scelte.

Quali sono le condizioni di Pjanic e De Rossi? Non lo so, perché ancora non ho parlato con i calciatori, non sono ancora arrivati. Daniele sta molto meglio ma il suo problema va avanti da qualche anno. Spero torni il prima possibile. Su Pjanic, ieri sembrava che non potesse farcela, oggi sta meglio ma non voglio rischiare. Sembrava un colpo molto duro ma oggi vediamo.