rassegna stampa roma

«La Roma è nella mia testa. Curioso di Zeman»

(Il Romanista – P.A.Coletti) – Il tifo italiano a questi Europei non è cosi numeroso. Si sente di fare un appello ai sostenitori azzurri?

Redazione

(Il Romanista - P.A.Coletti) -Il tifo italiano a questi Europei non è cosi numeroso. Si sente di fare un appello ai sostenitori azzurri?

Quello del tifo è un problema, ma chi può permettersi in questo periodo di venire a fare una trasferta del genere? L’Italia vive un periodo delicato dal punto di vista economico, e questo inevitabilmente incide per la presenza allo stadio. Gli inglesi seguono la nazionale con questi spostamenti di massa da sempre. In campo perlomeno saremo undici contro undici. È sempre bello ricordare i momenti in Germania, quando si spostavano tanti tifosi italiani e molti vivevano là. Speriamo di continuare a fare bene, di dare una buona immagine di noi e di passare il turno. Una buona iniezione di entusiasmo potrebbe spostare gli equilibri.

 

Un giornale polacco l’ha definita «dinamite inesplosa». In che ruolo esploderà De Rossi in questo Europeo?Mi fa piacere. Non lo so, stavolta davvero non lo so. Avremo più tempo per parlarne, per provare. Ci sono tanti giorni. Il mister penserà alle varie soluzioni ma non so in che ruolo esploderò.

Da quando si è insediato Zeman sulla panchina della Roma lei ancora non si è espresso sul Boemo. L’ho sentito pochi giorni fa per la prima volta. Abbiamo parlato poco, cinque minuti. Non lo conosco personalmente, non ci ho mai lavorato. Così come non ho lavorato con tutti gli allenatori che erano stati accostati alla panchina giallorossa. L’unica eccezione è Montella. Faccio gli auguri a Vincenzo, lo reputo un grande allenatore. Zeman mi incuriosisce, è una scelta che ha già portato molto entusiasmo a Roma, ha contribuito al boom degli abbonamenti. Ha riacceso la passione che si era un po’ addormentata nel corso della scorsa stagione. Sarà interessante conoscersi, ho sentito parlare molto di lui, come lui avrà sentito parlare di me. Sono un professionista, credo che lui ami i professionisti che corrono e sudano molto. Sul discorso tattico non voglio fare commenti, lui è l’allenatore e deciderà se farmi giocare in porta o in attacco.

Come reputi il mercato della Roma fino ad oggi? Dopo Cesena-Roma eri stato chiaro sulla necessità di rinforzarsi...Quella era la circostanza più giusta per parlare. C’è tempo, il mercato non chiude domani. Adesso voglio concentrarmi sull’Europeo, che voglio vincere. Certamente ho sempre un occhio e un orecchio puntato a Roma, al mercato e alle vicende societarie. Nonostante sia qui, Roma è sempre nella mia testa. Aspettiamo fiduciosi e speriamo bene. Non è che devo commentare ogni acquisto o mancato acquisto come un giornalista. Quello che ho detto dopo Cesena lo penso ancora.

Manchester-Roma e Roma-Liverpool. Per te Italia-Inghilterra è anche una rivincita?Si, ci ho pensato. Non sono mai stato fortunato contro le squadre inglesi. Non ho mai giocato contro l’Inghilterra in nazionale, mi affascina. Ma sono storie diverse, discorsi diversi. RomaLiverpool è una ferita che nessun Italia-Inghilterra potrà mai rimarginare. È un onore giocare contro una squadra storica. Sono eccitato dall’idea di giocare contro di loro. Italia e Inghilterra storicamente hanno dei problemi con i calci di rigore. Non ci avevo pensato. Quando si arriva ai rigori si è sempre un po’ stanchi. Poi non si passa il turno per caso. Ma noi non stiamo pensando alle sconfitte dell’Inghilterra ai rigori, non vogliamo arrivarci. Puntiamo a vincere la partita facendo un gol in più degli inglesi. Se ci arrivassimo proverò a tirarli come alla finale del Mondiale, non come all’ultimo Europeo.

Il suo pensiero su Fabio Capello? Sarebbe stato un valore aggiunto per questa Inghilterra? Capello è l’allenatore che mi ha aiutato più di tutti nella mia carriera. Dire che gli devo tutto è dire poco. Ritengo che Hodgson sia un ottimo allenatore, ma sicuramente Capello dal punto di vista della grinta e del carattere avrebbe potuto trasmettere qualcosa in più ai giocatori.

Il City ti voleva perché sei simile a Gerrard?Questo non lo so. Posso dire che è vero che diverse squadre inglesi mi hanno cercato negli ultimi anni. C’è stata una sorta di attrazione reciproca col calcio inglese. è un calcio che mi piace moltissimo, molto affascinante. Ma resta un discorso che potrei fare anche con la Spagna, entrambi i campionati sono meravigliosi.

Stai riflettendo su quello che sarà il tuo ruolo nel futuro? Qualche domanda me la sto ponendo. Comunque tutti sanno che il ruolo che amo di più è quello di centrocampista davanti alla difesa. In Nazionale però in quel ruolo c’è Pirlo, uno dei più forti giocatori di tutti i tempi e io sono ben contento di spostarmi per giocare insieme a lui. Inoltre sono contento di sapermi spostare, di saper fare altri ruoli. C’è chi fa le bizze quando viene spostato. È un piacere e un vantaggio giocare con Pirlo in quel ruolo. È doveroso per un giocatore accettare qualsiasi ruolo gli viene assegnato dall’allenatore. Non pensavo di trovarmi così bene in difesa. Con la difesa a tre mi sono trovato meglio di quanto pensassi. Ma il mio ruolo preferito è giocare davanti alla difesa.