rassegna stampa roma

I tempi di Palazzi e l’impunità di Lotito

(Il Romanista – L.Pelosi) – Il problema di tutta questa storia del calcioscommesse è nei tempi, si sente dire dall’inizio della vicenda. Perché i processi sportivi potrebbero non finire entro il 20 luglio.

Redazione

(Il Romanista - L.Pelosi) - Il problema di tutta questa storia del calcioscommesse è nei tempi, si sente dire dall’inizio della vicenda. Perché i processi sportivi potrebbero non finire entro il 20 luglio.

Di lì, il problema relativo all’iscrizione delle squadre alle coppe europee. Ed è vero, il problema di questa vicenda sta tutto nei tempi. Gli arresti e le prime confessioni, soprattutto quello di Gervasoni, risalgono addirittura a dicembre. All’epoca tra gli arrestati ci sono anche, tra gli altri, Carobbio e Sartor e nelle confessioni si fa il nome di Mauri e della Lazio. [...]

E’ lì che i tempi cambiano, perché a livello sportivo Carobbio e Sartor sono già stati giudicati, Mauri (e di conseguenza la Lazio) a oggi non è neanche stato deferito. I primi deferimenti, risalenti all’8 maggio, non riguardavano la Serie A. Per non turbare il campionato ancora in corso, si scrisse all’epoca. Peccato che anche la B e la Legapro, toccate da tanti deferimenti, erano in corso. E con un altro paradosso: se i tempi si allungano (e facendo così era scontato che si allungassero), c’è il rischio di far ritardare l’inizio del prossimo campionato. E non sarebbe anch’essa una “turbativa”? E soprattutto, cosa c’era da turbare, se i nomi dei calciatori e delle società coinvolte erano già noti a tutto il mondo, compresa la Uefa, che invocava «tolleranza zero»? Tutta una questione di tempi, insomma. La conseguenza è l’impunità, cosa a cui la Lazio e in particolare il suo presidente sono abituati. Claudio Lotito, ultimamente, può fare qualsiasi cosa e non gli succede niente. S’è preso la Salernitana e non poteva farlo. Ieri però il consiglio federale ha deciso che si può fare. E chissà, magari prima o poi si riprenderà anche il suo posto in consiglio federale, che per ora gli è stato tolto dopo la sua condanna in primo grado per il processo di Calciopoli. Secondo le regole federali, si decade finché il processo non è arrivato all’ultimo grado di giudizio.[...]