rassegna stampa roma

Garcia: “Grande reazione”

(Il Romanista-M.Macedonio) Sono le due reti al passivo a far arrabbiare Rudi Garcia. Perché se il terzo gol ha rovinato la serata a Benitez, i due subìti, per giunta all’Olimpico, dove non li aveva mai incassati quest’anno,

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(Il Romanista-M.Macedonio)Sono le due reti al passivo a far arrabbiare Rudi Garcia. Perché se il terzo gol ha rovinato la serata a Benitez, i due subìti, per giunta all’Olimpico, dove non li aveva mai incassati quest’anno, l’hanno rovinata invece al tecnico giallorosso. Che non nasconde il proprio disappunto al termine della gara, mitigato solo in parte dalla vittoria, che consente alla Roma di non doverla necessariamente cercare al San Paolo. «Era importante vincere – dice ai microfoni della Rai. – Anche se sarebbe stato meglio non prendere gol in casa. Una bella partita – aggiunge – e per giocarla così servono due squadre forti così». E a chi rimprovera alla Roma di non aver saputo amministrare il doppio vantaggio del primo tempo, risponde: «Può succedere un errore nostro, è così che è arrivato il loro gol. Il Napoli ha indubbiamente delle qualità, ora vedremo la partita di ritorno. Loro devono vincere, e noi andremo per ottenere la qualificazione».

Gervinho si è confermato il giocatore decisivo che si è rivelato finora in tante occasioni. «Sa far gol da tempo – dice Garcia. – E la risposta è sempre nel campo. Ha delle cose su cui lavorare, e può migliorare ancora. Deve restare con questa fiducia, sia mia che dei compagni. Tutto va bene per lui e quando è così, va bene anche per gli altri. Mi piace la relazione che si è stabilita tra lui e il capitano. Anche stasera ha dato vita al primo gol. Per me, comunque – puntualizza ancora il tecnico francese – sono tutti importanti. Sono tutti titolari, al di là di Gervinho». Netto anche il giudizio sulla prestazione del capitano. «Francesco ha giocato veramente bene. Dopo ho fatto scelte diverse. Sul 2-2 volevo vincere la partita e per questo ho lasciato Gervinho in campo». Torna sul 2-0 svanito all’inizio della ripresa, Rudi Garcia. Un vantaggio sprecato malamente? «Sono d’accordo, quel primo gol ha cambiato tutto, soprattutto a livello psicologico: ha dato fiducia al Napoli, mentre noi siamo calati mentalmente. Ma sul 2- 2 siamo stati in grado di attaccare ancora. E mi è molto piaciuta la reazione della squadra. La qualificazione è ora al 50 e 50. Andremo a Napoli per vincere, come sempre, pur sapendo che potrebbe bastare un pareggio. L’importante è andare senza pensare di dover difendersi, perché sarebbe un errore. Sappiamo che potremo segnare dei gol, ma anche che loro hanno un attacco fortissimo. Per questo è una partita aperta. E per il calcio è una bella pubblicità se vedremo un’altra partita come quella di stasera». Si può migliorare, alla luce delle disattenzioni difensive emerse nel secondo tempo? «Certamente. Vedi appunto stasera, che abbiamo preso due gol. Soprattutto, non dobbiamo perdere questa voglia di vincere, perché è quella la grande forza della Roma».

Una squadra quasi a due facce in questa semifinale di andata. Tanto determinata e cinica nei primi quarantacinque minuti, quanto disattenta e non altrettanto concentrata nei secondi quarantacinque. «All’inizio della ripresa abbiamo un po’ dormito – ammette il tecnico. – Sapevo che sarebbe stato un momento fondamentale. Con due gol di vantaggio, siamo tornati in campo senza l’ambizione di attaccare e senza aggressività. L’incertezza di De Sanctis? Può succedere. Oggi non ho niente da dire. Bisogna giocare su campi di qualità, e oggi non era certo il caso». Ha tirato un sospiro di sollievo, gli chiedono, non essendovi stati quegli infortuni che erano stati augurati da qualcuno? Garcia sorride e sorvola. E’ acqua passata, sembra voler dire. E allora, si passa ad un altro protagonista della serata. Quello Strootman, autore di un gol straordinario. «Un giocatore importante – chiarisce ancora il mister. – Quando la squadra è in difficoltà, la palla si dà a Kevin. E’ come una lavatrice: gli dai una palla brutta o sporca, e lui te la ridà sempre pulita».