(Il Romanista - M.Macedonio) «Non saper rimediare ad una sconfitta è peggiore della sconfitta stessa». E’ racchiuso nelle parole del grande striscione in curva Sud, l’atteggiamento dei tifosi giallorossi verso i propri giocatori. Inizia sotto la pioggia, l’edizione 2013 dell’Open Day giallorosso, anche se a farne le spese sono soprattutto i piccoli ospiti del CuoreSole Village. Non è comunque il temporale a frenare i tifosi diretti verso lo stadio. Si temeva una diserzione di massa, complice una campagna acquisti e cessioni che, a quattro giorni dal via del campionato, sembra sempre più confusa e contraddittoria, e invece la tifoseria ha risposto come non ci si sarebbe aspettati. E se lo scorso anno erano in quindicimila, stavolta, se possibile, sono forse ancora di più.
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Fischi, applausi e una promessa…
(Il Romanista – M.Macedonio) «Non saper rimediare ad una sconfitta è peggiore della sconfitta stessa».
Curva e Distinti Sud, fatta eccezione per lo spicchio verso la Monte Mario, sono pieni. Così come lo è la Tribuna Tevere, di cui si paventava addirittura la possibilità di mantenerla chiusa. Apertura puntuale alle 17 e, dopo aver regalato per quarantacinque minuti le immagini di Roma channel dal ritiro di Riscone, i tabelloni cominciano a trasmettere la diretta della presentazione. E’ lo speaker ufficiale dello stadio, Matteo Vespasiani, a leggere in campo la lista dei nomi, chiamando ad uno ad uno i protagonisti di quella che si annuncia (?) come la nuova Roma 2013/14. Sarà forse per l’ordine alfabetico, ma il primo ad uscire dal boccaporto è Aurelio Andreazzoli. E l’accoglienza del pubblico non è proprio delle migliori. Scorre velocemente l’elenco, con i componenti dello staff tecnico e sanitario che si dispongono davanti alla curva Sud.
Diversa la musica quando si passa ai giocatori. E gli umori della tifoseria si fanno alterni. Grande entusiasmo per i nuovi arrivati, mentre sui “vecchi”, anche se non tutti, pesa la delusione per la passata stagione. Si comincia con Morgan De Sanctis, rivelatosi in conferenza stampa un uomo, prima ancora che un giocatore, di grande personalità: il tributo che gli arriva dagli spalti ne è già una conferma. Lo seguono gli altri due portieri: qualche fischio per Lobont, e tanti applausi per Julio Sergio. Qualche fischio anche per Balzaretti, mentre è più interlocutoria la posizione dei tifosi verso Castan. Al contrario, riscuote sempre grande simpatia la grinta di Nicolas Burdisso. Tra i più giovani, bene Crescenzi, Caprari, Tallo e soprattutto Romagnoli, mentre Dodò paga probabilmente la discontinuità dello scorso anno.
In difesa, ancora applausi per Torosidis, forse tra i meno “colpevoli”, e applausi, in questo caso di incoraggiamento, per Jedvaj, tra le piacevoli novità di quest’estate. Ottima poi l’accoglienza nei confronti di Benatia, e ancora di più quella per Maicon, letteralmente acclamato da tutta la curva. Senza infamia e senza lode Bradley e Marquinho, mentre al nome di Daniele De Rossi scatta l’ovazione dello stadio intero. Entusiasmo anche per Florenzi e Pjanic, e tanto affetto per Taddei, dietro al quale, accolto da un “ooohhh” della Sud, entra Kevin Strootman, anche lui reclamato a gran voce dal pubblico. Cammina e non corre, il centrocampista olandese, al pari di Mattia Destro, al quale i tifosi riservano un abbraccio forse anche più caloroso. L’altalena delle emozioni continua con i fischi per Borriello, e l’entusiasmo di nuovo alle stelle all’ingresso di Erik Lamela. Dà il “cinque” ai compagni, Gervinho, che precede il capitano.
Anche per lui un “ooohhh” che accompagna le parole dello speaker: «La città eterna ha il suo simbolo: Francesco...» grida. «Totti!!!» risponde lo stadio. Sulle note di “Roma, Roma, Roma” entra anche Rudi Garcia, che, da direttore d’orchestra, si sistema al centro dello schieramento, tra Totti e Maicon. «Buona sera a tutti – dice al microfono. – Sono molto felice di vedere tanti tifosi della Roma. Potete essere sicuri di una cosa: faremo il massimo perché voi tifosi possiate essere orgogliosi di questa squadra». In Sud compare un piccolo striscione: “17-08- 13, disinfettate Trigoria”. E nello stesso momento sbuca dal cielo un altro “aeroplanino”. La batosta rimediata domenica sera non ha evidentemente suggerito maggior prudenza e umiltà. “26-05-13 – recita la scritta – la verità è che v’avemo fatto male”. Ma sull’argomento ce n’é uno anche in Tevere, che spiega alla squadra: “26/05. Noi non dimentichiamo… vergogna”. «Fuori le palle» grida infatti la curva durante l’allenamento, che inizia in un clima surreale.
E’ un quasi silenzio, quello che viene dagli spalti, interrotto solo da qualche coro, dal significato inequivocabile: “Solo la maglia, tifiamo solo la maglia”, sottolinea ancora la Sud. L’amore per i colori, però, cova sotto la scorza di durezza che ci si è dati, e non passano dieci minuti che, un po’ alla volta, il pubblico inizia ad appassionarsi alle azioni dei giocatori, divisi in due gruppi, e a seguire le fasi di gioco con più interesse. Sottolineando le prodezze di questo o quello, o fischiando uno scambio non riuscito o un tiro in porta finito alto. Fino alla serie dei rigori con cui si chiude la serata. Non prima delle parole di Garcia, che a nome di tutta la squadra promette il massimo impegno per la prossima stagione, e conclude con un “Forza Roma”, che almeno stavolta raccoglie l’adesione del pubblico. Che sembra però dire: adesso, basta parole. Contano solo i fatti… Le parole giuste, arrivano da due calciatori.
Morgan De Sanctis al microfono: «Colgo l’occasione per ringraziare questo splendido pubblico. Rialzerete la testa. Saremo noi in mezzo al campo a rappresentarvi con orgoglio. Statene certi, forza Roma». Francesco Totti a Roma Channel: «Già i colori emozionano tutti. Noi dobbiamo solamente ringraziare i tifosi sempre. Ci sono stati sempre vicini e oggi hanno dimostrato l’amore per questa maglia. Cercheremo di fare il possibile. Io li conosco da tantissimi anni e so l’amore che provano per questa maglia. Cercheremo di dare il massimo sul campo e ripagarli con i risultati, è l’unico modo. So cosa provano i tifosi veri della Roma».
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