(Il Romanista - V.Meta) Alberto De Rossi aspettava il suo ritorno per ridare incisivit? all?attacco spuntato della Primavera, invece a malapena ha avuto il tempo di salutarlo che Alexis Ferrante ha lasciato i compagni di Primavera a preparare la trasferta di Reggio Calabria per tornare a respirare il calcio dei grandi con Zdenek Zeman. Nella comitiva partita ieri per Firenze, il centravanti che ricorda Osvaldo e sogna Batistuta ? il pi? piccolo di tutti, eppure il ruolo di vice Destro in una partita a eliminazione diretta tocca proprio a lui.
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Ferrante, neve di Primavera
(Il Romanista – V.Meta) Alberto De Rossi aspettava il suo ritorno per ridare incisivit? all?attacco spuntato della Primavera,
Responsabilit? non da poco per un ragazzo che compir? diciotto anni soltanto alla fine di giugno, ma che il calcio professionistico l?ha gi? assaggiato, visto che quando Sabatini l?ha portato a Roma pagando al Piacenza i quattrocentomila euro che hanno dato un po? di respiro ai conti emiliani, lui aveva gi? accumulato undici presenze in C1. Sabato scorso, mentre la Primavera stentava a tirare in porta contro il Napoli, la sua assenza non avrebbe potuto sentirsi pi? chiaramente. ?Certo con lui sarebbe stata un?altra cosa - ha ammesso De Rossi - perch? un altro con le sue caratteristiche in squadra non ce l?abbiamo?. Fisico, senso del gol e potenza nel tiro sia con il destro (naturale) sia con il sinistro: l?anno scorso negli Allievi gli bastava ben poco per fare la differenza, tanto che a tenerlo fuori non erano certo le scelte di Tovalieri, quanto quel suo carattere un po? cos? che gli ha fatto rimediare qualche cartellino giallo di troppo. Carattere su cui Ferrante ha lavorato molto, aiutato dallo staff della Roma e da quello della nazionale, visto che per guadagnarsi la stima di Alberico Evani non ha dovuto aspettare il passaggio in giallorosso. Con l?Under 17 ha soltanto sfiorato la qualificazione alle finali dell?Europeo giocando tutte le partite da titolare, in Under 18 si gioca il posto con il milanista Petagna, gi? esordiente in Champions League contro lo Zenit.
Proprio la lunga trasferta in Russia per il Torneo Granatkin lo ha costretto a saltare la super sfida con il Napoli in campionato: ? rientrato soltanto nel pomeriggio di luned?, con un bilancio di due gol in cinque partite. Agli azzurrini non ? bastato per arrivare pi? in alto del quinto posto, ma in compenso quando ? tornato a Trigoria per lui tirava aria di prima squadra. Non ? il tipo a cui tremino le gambe, Ferrante, nato a Buenos Aires e cresciuto nelle giovanili dell?Argentinos Juniors, eppure quando si ? trovato di fronte Nicolas Burdisso, il suo idolo di tifoso del Boca, qualcosa dentro di lui ha vacillato: ?Non riuscivo a capacitarmi che uno come lui fosse cos? gentile con un ragazzino come me, in fondo ero l?ultimo arrivato...? ha raccontato tempo fa. A Osvaldo lo accomunano tante cose, dalle origini italo-argentine all?esultanza con la mitraglia, ?che per? non ? un omaggio a Dani, che pure ? un grandissimo giocatore, ma a Batistuta, il mio preferito da sempre?. Una raffica al Franchi sarebbe un sogno. D?altra parte, che gli esordi non lo spaventino lo ha gi? dimostrato un anno fa, quando alla prima con la Primavera in casa del Milan gli bast? un quarto d?ora per andare per due volte vicinissimo al gol, una con il destro e una con il sinistro. Cadeva la neve, quel giorno al Vismara. Dicono possa cadere anche stasera a Firenze.
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