(Il Romanista - F.Cassini) Talmente importante da rimettere in discussione anche le certezze del tempo. Doveva stare restare fuori un mese, Daniele De Rossi, per recuperare dalla lesione muscolare rimediata in azzurro, e invece ieri, a venti giorni dalla partita con la Bulgaria, è tornato a lavorare con il gruppo nell’allenamento mattutino. Riscaldamento, esercizi di tattica e tiri in porta, un’ora e mezza in tutto, prima di lasciare il campo senza partecipare alla partitella che ha concluso la seduta, ma solo a scopo precauzionale.
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De Rossi di corsa verso Cagliari
(Il Romanista – F.Cassini) Talmente importante da rimettere in discussione anche le certezze del tempo.
Alle convocazioni per Cagliari manca ancora un giorno (e in mezzo c’è la doppia seduta di oggi), se tutto andrà secondo i piani dello staff, non è da escludere che nella lista ci sia anche il nome di De Rossi. Sarebbe un recupero lampo, quasi quanto quello che l’ha rimesso in campo a Sofia appena cinque giorni dopo la botta al collo del piede che l’aveva costretto al cambio nella sfida di San Siro contro l’Inter. Dovesse farcela per domenica, di giorni in meno De Rossi ne metterebbe in fila addirittura quattordici.
Il primo a rallegrarsene sarebbe Zdenek Zeman, che riavrebbe il suo uomo d’ordine in un centrocampo che senza di lui ha faticato non poco e nel secondo tempo con il Bologna ha finito per perdere le coordinate e ripensando alla partita più di qualche tifoso si sarà chiesto se con lui in campo la squadra di Pioli sarebbe davvero riuscita a rimontare. Il suo ritorno sarebbe un iniezione di sicurezza per un reparto fra i più giovani della Serie A (il più esperto è Pjanic, dall’alto dei suoi ventidue anni) e la sua capacità di abbinare sacrificio in fase difensiva e lucidità nell’impostazione ha già dimostrato di poter fare la differenza.
Il suo diciottesimo anno alla Roma è iniziato con il cambio di ruolo previsto per lui da Zeman, che l’ha dirottato intermedio a destra lasciando a Tachtsidis il posto di vertice basso: lo ha fatto per affrontare l’Inter e ha funzionato, anche se visto l’exploit di Florenzi sembra molto difficile che il tecnico lo tolga di squadra proprio adesso.
D’altra parte, rinunciare a Pjanic significa privarsi di qualcosa dal punto di vista della qualità, oltre a una soluzione importante sui calci piazzati. L’altra ipotesi è riportare De Rossi davanti alla difesa togliendo Tachtsidis, che comunque a San Siro aveva impressionato favorevolmente: deciderà Zeman, che intanto si gode il recupero del suo numero sedici in attesa di rivederlo in campo, se non domenica a Cagliari (cui Daniele ha già segnato tre gol, di cui due splendidamente inutili nell’1-5 di due stagioni fa e nell’1-2 interno dell’anno scorso), sicuramente mercoledì con la Sampdoria. E pensare che all’indomani dell’infortunio l’obiettivo era rimetterlo in piedi per la sfida del 29 con la Juve.
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