rassegna stampa roma

Dai Giovanissimi in poi, 18 mesi da tecnico

(Il Romanista – V.Meta) – Il suo ritorno a Trigoria da allenatore si era compiuto quasi in punta di piedi nell’estate 2009: che Vincenzo Montella fosse tornato infilarsi la maglia della Roma per allenare i ragazzini lo sapevano più...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - Il suo ritorno a Trigoria da allenatore si era compiuto quasi in punta di piedi nell’estate 2009: che Vincenzo Montella fosse tornato infilarsi la maglia della Roma per allenare i ragazzini lo sapevano più o meno tutti, che da quei ragazzini sarebbe riuscito a farsi amare è invece un po’ meno noto.

La prima Roma di Montella deve ancora compiere diciassette anni e quest’anno ha iniziato il campionato Allievi Nazionali con l’obiettivo di prendersi la rivincita per lo scudetto soltanto sfiorato due stagioni fa. La finale si giocava il 17 giugno 2010, una data che sembrava fatta apposta per vedere Montella ancora campione d’Italia. Invece di mezzo ci si mise il Milan stellare di Bryan Cristante (fresco di esordio in Champions League), ma il tecnico la prese con filosofia commentando «Preferisco perdere giocando bene». E la sua Roma lo aveva fatto, tanto nel girone - stravinto con un paio di mesi d’anticipo per manifesta superiorità -, quanto nelle finali scudetto, con le piccole imprese in rimonta contro Reggina e soprattutto Juventus. Nei suoi ragazzi di allora ha lasciato un gran bel ricordo, al punto che speravano di ritrovarlo sulla panchina degli Allievi. (...)

Quando la mattina seguente si presenta stampa, del Montella allenatore sanno qualcosa solo i cronisti di calcio giovanile che avevano seguito i Giovanissimi, categoria non proprio frequentatissima. Il primo allenamento che dirige sa di piccolo ritorno al passato, visto che si rivedono esercitazioni quali la partitella con le sponde, tipiche della gestione Spalletti. Sempre per la serie ricorsi storici, il suo debutto in casa sulla panchina della Roma dei grandi è all’Olimpico contro il Parma, stadio e avversario del suo scudetto in giallorosso. Fra i convocati, per la prima volta nella sua carriera, c’è un non ancora diciannovenne Federico Viviani, che nella ripresa rischia pure di debuttare, non fosse che i gialloblù rimontano dallo 0-2 al 2-2. Chi invece l’esordio lo trova per due volte grazie al giovane tecnico è Gianluca Caprari. È lui l’unica nota lieta della notte da incubo di Donetsk in Champions League, sempre lui strappa applausi all’Olimpico quando Montella lo preferisce a Menez nel finale della gara con il Milan. Un feeling, quello con l’attaccante della Primavera, che ha rischiato di protrarsi anche in questa stagione, visto che in estate Caprari sembrava dovesse seguire il tecnico a Catania, naturalmente in prestito. Alla fine non se ne fece niente, di certo Gianluca deve molto a Montella e oggi non potrà che salutarlo con affetto. L’ex allenatore dei ragazzini e l’ex ragazzino di talento ne hanno fatta di strada.