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Borini, da un mese segna solo lui

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Nove partite sette gol. Praticamente da un mese e mezzo nella Roma segna solo lui.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Nove partite sette gol. Praticamente da un mese e mezzo nella Roma segna solo lui.

Fabio Borini ormai non è più una sorpresa ma al momento l’unica certezza offensiva di una squadra in cui Osvaldo ha giocato col contagocce da Natale a oggi, Totti è costretto a fare il regista-rifinitore lontano dalla porta, Lamela è capace di grandi strappi e accelerazioni ma il feeling col gol è tutto da trovare e Bojan è ancora un punto interrogativo. Arrivato quasi per caso, ma guai a dirlo a Sabatini, l’ultimo giorno di mercato ha stupito Luis Enrique fin dai primi allenamenti a Trigoria: voglia e cattiveria, estrema disponibilità al sacrificio aiutata anche da un fisico da maratoneta, capacità di capire al volo le richieste dell’allenatore. Non è partito titolare, lo è diventato nel girone di ritorno soprattutto per via del ko di Osvaldo soffiando il posto all’ex talento della cantera del Barcellona, uno che a 17 anni faceva gol in Champions League e che adesso è costretto a guardare dalla panchina l’esplosione di un giocatore che fino a qualche mese fa in Italia conoscevano in pochi.

Di sicuro lo conosceva bene Carlo Ancelotti che per lui usò quell’aggettivo ormai noto "rompiscatole" che ben si addice al carattere del pignolo Borini, uno che a 21 ancora da compiere (lo farà a fine mese) ragiona con la testa in un veterano. Il calcio è la sua vita: a letto presto, alimentazione super controllata, pochi vizi e massima concentrazione sul suo lavoro 24 ore al giorno. In campo questo si vede, da quando gioca con continuità Borini ha anche acquistato quella consapevolezza nei propri mezzi che lo fa essere implacabile sotto porta. I compagni gli rimproverano un eccessivo egoismo ma l’ex Chelsea, in questo momento, sente di avere il piede caldo e appena può tira. «Va bene così - commentano da Trigoria - e va bene anche che i giocatori vogliano avere da lui il pallone. [...]

Totti è fondamentale per il lavoro che fa quindi saranno Lamela e Bojan a doversi impegnare ancora di più per convincere Luis Enrique a puntare su di loro. Borini poi, oltre alla Roma, ha anche un altro obiettivo da raggiungere: vuole convincere Prandelli a portarlo agli Europei. Se dovesse continuare a segnare così potrebbe farcela anche perché, Balotelli a parte, l’Italia non sembra avere grandi bomber a disposizione. Lui ci spera e ci crede, anche se non lo dice, ma pure se non dovesse farcela non sarebbe un problema vista l’età e visto che questa è la sua prima stagione in Italia. Tra tre mesi la Roma dovrà ridiscutere il suo futuro col Parma e la soluzione più probabile sembra un rinnovo della comproprietà anche se lui preme per essere riscattato a titolo definitivo dai giallorossi. E lo sta dimostrando coi fatti. E coi numeri visto che in pochi tra i cannonieri italiani avevano segnato quanto lui alla sua età. Totti, ad esempio, aveva fatto un paio di gol in meno. Ma non giocava da attaccante puro, come invece fa Borini anche se spesso e volentieri, per volontà di Luis Enrique, corre e copre tutta la fascia. Un ruolo che per lui rappresenta una novità ma che sta dimostrando di saper interpretare al meglio anche perché insieme al vice del tecnico, Moreno, studia spesso i movimenti da fare.[...]