(Il Romanista - J.Corais) Centrocampista brasiliano del Santos, Marcos Arouca da Silva, meglio noto semplicemente come Arouca,
rassegna stampa roma
Arouca ci prova e si propone
(Il Romanista – J.Corais) Centrocampista brasiliano del Santos, Marcos Arouca da Silva, meglio noto semplicemente come Arouca,
da qualche tempo è finito sotto osservazione di molti club e le voci dal 2011 lo hanno avvicinato prima alla Fiorentina e poi alla Roma. Lui è impegnato con il Santos, ma, si sa, l’Italia è l’Italia, e i brasiliani qui da noi si sono sempre trovati molto bene. Abbiamo sentito che ne pensa lui di un eventuale trasferimento.
Cosa pensi circa il tuo eventuale passaggio alla Roma? «Si tratta di una grande squadra italiana che lotta sempre per stare tra i primi posti. Chiunque sarebbe lusingato di giocare in uno dei migliori campionati del mondo e per una squadra che è stabilmente tra le prime. Ma è molto importante chiarire che,finora, non ho avuto nessun contatto con i giallorossi, le voci che circolano sono solamente dei rumor. Attualmente sono molto contento di essere al Santos, una squadra che ha una eccllente struttura e che ogni anno lotta per raggiungere traguardi prestigiosi»
Da anni sei uno dei migliori giocatori brasiliani, ma non sei ancora approdato in Europa. Perché? «Penso che c’è un tempo per tutto. Giocare in Europa è un sogno di tutti, le Leghe Europee hanno una grade prestigio e potervi giocare fa evolvere qualsiasi giocatore.Ma ci csono altri fattori che hanno il loro peso. Attualmente gioco in uno dei principali Club del mondo, vicino alla mia casa e ai miei amici. E oltretutto,sin da quando sono arrivato la squadra è sempre stata molto competitiva, è arrivata sempre fino in fondo nelle varie competizioni continentali e ha una rosa fantastica. Tutto ciò fa sì che qui si lavori con piacer, pertanto bisogna soppessare tutto ciò allorquando si pensa in cambiamenti tanto radicali. É preciso ponderar tudo isso na hora. Ma è chiaro che non mi precludo una eventuale esperienza in Europa. Quando arriverà una proposta interessante, la analizzerò assieme al mio Club»
Cosa pensi della Roma? conosci qualche giocatore? «Come già detto in precedenza, la Roma è una grande squadra, conosciuta il tutto il momndo. In Brasile è conosciutissima per via di Paulo Roberto Falcao. Della rosa attuale conosco i brasiliani - Juan, Marquinho, Taddei e Simplicio - e Totti che ho sempre visto giocare nella Roma e nella Nazionale»
Ti farebbe piacere incontrare così tanti brasiliani alla Roma? «Penso che per un giocatore che non ha mai giocato fuori dal suo paese, arrivare e incontrare tanti conterranei faciliterebbe molto l’adattamento. Il nostro popolo è molto ospitale e per questo, in caso di trasloco all’estero, questa nostra qualità sarebbe determinante. Per quanto riguarda l’adattamento al gioco,invece, è importante la qualità del giocatore dentro il campo ed è il caso dei brasiliani che sono a Roma...sono tutti degli eccellenti atleti.
Cosa pensi di Totti? «É un fuoriclasse, che si identifica con il Club e con la tifoseria della Roma. Senza dubbio, è uno trai più grandi della sua generazione.
Raccontaci com’è gicoare nel Santos con Neymar e Ganso «É privilegio poter giocare nel Santos attuale. É una grande squadra, ha un allenatore competente e naviga sempri nei piani alti della classifica. Neymar e Ganso sono due fuoriclasse, e averli nella tua squadra significa molto. Sarebbe pessimo se non giocassero con me, mi darebbero molto filo da torcere...A parte questo sono 2 grandi amici e ottime persone.
Cosa pensi dell’Italia? Ti piace il calcio italiano? «Per quello che mi risulta gli italiani e i brasiliani hanno parecchie cose in comune, si tratta di due popoli allegri e gentili. Non conosco il paese ma so bene che la cucina italiana è meravigliosa! Mi piace il calcio italiano, quando posso lo seguo sempre, è un pò differente dal brasiliano in quanto l’aspetto tattico e fisico è più perseguito rispetto alla nostra realtà che invece privilegia la tecnica e lascia un pò più di spazio alle giocate individuali»
Pensi che potresti adattare tranquillamente allo stile di gioco italiano? «In Italia ci sono sempre stati molti mediani che, pur forti nella fase di marcatura, erano anche molto bravi nei passaggi e nell’uscire palla al piede. Sono queste le mie caratteristiche che cerco di migliorare giorno dopo giorno. Per questo motivo penso che non avrei problemi ad adattarmi»
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