rassegna stampa roma

Un Milan made in Italy Poli e la tentazione Destro

(Corriere della Sera – A.Costa) – Robinho resta sempre tra coloro che son sospesi, in bilico tra Santos (comunque in pole position), Atletico Mineiro e Flamengo.

Redazione

(Corriere della Sera - A.Costa) - Robinho resta sempre tra coloro che son sospesi, in bilico tra Santos (comunque in pole position), Atletico Mineiro e Flamengo.

Dopo Capodanno gli scenari saranno meno confusi, anche se lui nel frattempo si dovrà presentare a Milanello il 2 gennaio (dispensa papale firmata Galliani) dopo avere incontrato i vertici del Santos. Pato invece sembra già impacchettato per il Corinthians, visto che alla firma del contratto mancano semplici dettagli. Se ne va con un anno di ritardo e con 13 milioni di minusvalenza: Galliani l’aveva piazzato al Psg di Leonardo & Ancelotti, valutazione complessiva 28 milioni, poi Berlusconi si mise di traverso per motivi incomprensibili (o fin troppo comprensibili). Ciò non toglie che, in assenza dell’ufficialità del suo addio, domani Pato dovrà timbrare il cartellino a Milanello per la ripresa dei lavori degli Allegri’s. Al di là dell’attualità è comunque evidente come le vacanze lavorative diAdriano Galliani a Rio de Janeiro stiano per caratterizzare la fine di un’epoca, quella dei brasiliani al Milan, scandita da fantasia e buonumore ma pure da atteggiamenti non sempre professionalmente ineccepibili.

Dovesse riuscire a collocare tanto Pato quanto Robinho, il plenipotenziario berlusconiano rientrerebbe in Patria con un bel gruzzolo da reinvestire sul mercato, anche se va chiarito che nessuno ha perso di vista la necessità di sfoltire un organico ridondante, a cominciare da personaggi come Traoré, Mesbah e Flamini, ma pure da un paio di insospettabili del calibro di Acerbi, mai realmente convincente, e di Boateng, a carico del quale convergono valutazioni tattiche ma pure comportamentali tutt’altro che esaltanti. La rinuncia alla sua anima brasiliana, una rivoluzione calcistica e a suo modo culturale tutt’altro che secondaria, potrebbe solleticare il Milan a un ritorno alle origini del berlusconismo calcistico duro e puro, inducendolo a lavorare alla costruzione di un solido nucleo di giovani calciatori italiani dalla faccia pulita, dai comportamenti ineccepibili, ragazzi magari sprovvisti del talento di certi bad boys ma responsabili e disciplinati, perché alla fine la differenza la fa sempre l’armonia del collettivo. Galliani, ad esempio, ha la possibilità di arrivare ad Andrea Poli, anni 23, centrocampista attualmente alla Samp, già intercettato dalla Juve per la prossima stagione. Il ragazzo, pallino di Allegri che l’ha allenato al Sassuolo, è tifoso rossonero ed è smanioso di rivincita dopo la parentesi depressiva all’Inter.

Scommettiamo che, al contrario, prevarrà l’esterofilia dilagante e a Milanello, se si entrerà nell’ordine di idee di acquistare pure un centrocampista, arriverà dal Cagliari il belga Nainggolan? Stesso refrain in attacco: che senso può avere strizzare l’occhio a un vecchio bucaniere come Drogba? Oppure a Balotelli, tanto più che tutte le relazioni sul suo privato pervenute in via Turati sono pesantemente negative (e a ben vedere non sarebbe potuto essere altrimenti)? Allora meglio lavorare ai fianchi la Roma approfittando della insoddisfazione palese di Mattia Destro, anni 21, attaccante, confinato da Zeman ai margini del progetto giallorosso. Del resto anche in questo caso la Juve si sta muovendo con circospezione sulla stessa pista, pronta a calare in cambio l’asso Quagliarella. Ma vuoi mettere la possibilità di assemblare la coppia azzurraDestro-El Shaarawy dopo l’eclisse del lungo sogno brasiliano?