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Toyota e hotel, un grande affare da 9 miliardi. Cinema e basket sono le passioni

Il magnate texano è lo sponsor degli Houston Rockets, mentre due mesi fa ha presentato la sua prima opera da regista

Redazione

Le mani sul volante o sulla cloche di un aereo. Gli occhi sui conti e lo sguardo dietro alla telecamera, nel mondo di Daniel Friedkin convivono bilanci e sceneggiature, come scrive 'Il Corriere della Sera', dalle convention con i concessionari di automobili alle lezioni di cinema con Ridley Scott, autore de "Il Gladiatore". Due mesi fa ha presentato la sua prima opera da regista "Lyrebird". Il cinema, passione di famiglia. Il papà Thomas pilotava l’elicottero di "Tuono Blu", al figlio ha lasciato l’impero delle concessionarie Toyota e il desiderio di bucare il grande schermo. Prima come stuntman: è uno dei più grandi collezionisti di vecchi aerei militari, ha la licenza di volo acrobatico (attraverso la sua fondazione recupera anche relitti negli oceani); poi come produttore: Palma d’oro a Cannes per "The Square", "Tutti i soldi del mondo" sul rapimento dell’erede dei Getty in Italia  e ancora "The Mule" di Clint Eastwood. I soldi arrivano dalle quattro ruote: circa il 13% delle Toyota vendute ogni anno negli Usa esce dai rivenditori della sua "Gulf States Toyota" che ha le licenze commerciali esclusive per cinque Stati americani. Il giro d’affari è in crescita: 9,2 miliardi di dollari di ricavi nel 2018. Il suo patrimonio personale, secondo 'Forbes', è di 4,2. Cinquantaquattro anni, quattro figli, atletico e ambizioso, ha allargato i propri interessi a hotel di lusso e golf club. Tifoso degli Houston Rockets, ha provato ad acquistarli, invano, rimanendo come sponsor dell’Arena indoor e della squadra, e chissà che cosa porterà di quell’esperienza a Roma.