(Corriere della Sera - L.Valdiserri) -Rudi Garcia ha un dono speciale per le frasi che diventano un cult e possono finire direttamente sulle t shirt giallorosse. Tutti ricordano «Il derby non si gioca, si vince» e «Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio». La terza della serie è dedicata a Kevin Strootman e il tecnico francese l’ha pronunciata dopo la semifinale di Coppa Italia contro il Napoli: «Kevin è una lavatrice». Una considerazione tecnico/calcistica e non certo un impegno da colf.
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Strootman, la ”lavatrice” che Garcia non spegne mai
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) – Rudi Garcia ha un dono speciale per le frasi che diventano un cult e possono finire direttamente sulle t shirt giallorosse.
Strootman, sceondo Garcia, «può fare tante partite come quella contro il Napoli. Per noi è molto importante, soprattutto quando siamo in difficoltà. È una lavatrice: quando noi gli diamo una palla sporca, lui la pulisce». Strootman è arrivato in estate dal Psv Eindhoven. È stato pagato 16,5 milioni, più bonus eventuali fino a un massimo di 3,5, e adesso vale il doppio. Prima di scegliere la Roma ha voluto parlare personalmente con Rudi Garcia per capire quale tipo di calcio volesse giocare il mister e quale fosse il suo ruolo nel piano tattico. Presto detto: indispensabile. E non nelle parole, nei fatti. Kevin ha giocato 19 partite su 21 in campionato: la prima, a Livorno, l’ha saltata per infortunio (distorsione alla caviglia nell’ultima amichevole pre-campionato); la 17.ma, Roma-Catania 4-0, per squalifica da cumulo di ammonizioni. Le altre 19 le ha iniziate da titolare e giocate quasi tutte per 90’: con 1.682 minuti è il terzo giocatore più utilizzato, dopo De Sanctis (1.890’) e Benatia (1.781’). In Coppa Italia ha gjocato 22’ contro la Sampdoria e 90’ contro Juventus e Napoli, quando ha segnato il suo primo gol nella competizione, che si aggiunge ai 5 in campionato.
Una «lavatrice» che non si spegne mai, insomma, compresa la nazionale olandese dove è di ventato un punto fermo. Il c.t. Louis van Gaal, non certo un tipo tenero, ha detto che una maglia da titolare al Mondiale è pronta per lui e da più di un anno l’ha proposto come capitano della squadra: il più giovane nella storia della nazionale oranje. Non stupirà nessuno che, anche nel necessario turn-over tra semifinali di Coppa Italia e derby, per lui ci sia sempre posto nella Roma. Alla «lavatrice» non si rinuncia.
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