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Smalling e Lukaku, nemici-amici nel segno dello United

LaPresse

Da Manchester alla Serie A: sono già due leader

Redazione

Chi dei due, negli anni passati insieme al Manchester United, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera, avrà rubato più segreti al compagno di squadra? Avrà imparato più Chris Smalling a difendere su Romelu Lukaku o Romelu Lukaku ad attaccare Chris Smalling? La risposta alla partita di venerdì sera a San Siro, dopo tanti allenamenti con i Red Devils e 73 partite - tra Premier League, Champions League, FA Cup, Coppa di Lega inglese e una Supercoppa europea - giocate insieme.

Inter-Roma è anche la sfida incrociata di due ex compagni di squadra che sono sbarcati in Serie A e sono diventati molto in fretta leader delle loro squadre. Due avvicinamenti molto diversi al nostra campionato: Lukaku è stato voluto a tutti i costi da Antonio Conte, che ha sempre pensato di costruire attorno a lui l’Inter che doveva sfidare la Juventus dei sette scudetti consecutivi. Rendimento alto: 10 gol in campionato (1.168 minuti), un gol e 2 assist in Champions League (315 minuti).

Toccherà proprio a Smalling, insieme con il compagno di reparto Mancini, cercare di limitare l’attacco nerazzurro. L’impatto del difensore centrale sulla Roma è stato altrettanto importante. Novecento minuti in campionato, 2 gol e un assist; 270 minuti in Europa League; una leadership silenziosa che gli è stata riconosciuta da tutti, tanto che ha già giocato alcuni minuti, a Istanbul contro il Basaksehir in Europa League, con la fascia da capitano al braccio. Una decisione presa direttamente sul campo da Edin Dzeko nel momento della sua uscita dal campo.

La Roma sta già lavorando per trasformare il prestito oneroso (3 milioni spesi benissimo) in un acquisto. Smalling a Roma si trova bene, la Roma è convinta di aver trovato in lui un professionista serissimo e un calciatore di qualità. Perché non replicare in futuro le sfide a Romelu Lukaku?