Quando la Juve annunciò a novembre di due anni fa in una sede istituzionale come l’assemblea dei soci che era l’ultima stagione di Del Piero, non aveva prima parlato con Del Piero. La sua gestione di chiusura fu netta, infinitamente più dura di quella della Roma. Non c’era accordo, ci fu solo una decisione unilaterale. Legittima e forte. La differenza col presente fu nel silenzio di Del Piero che permise una signorilità di fondo anche alla società. Qui il problema è doppio, nel senso che Totti non è d’accordo e firma lui i successi che dovrebbero emarginarlo. Ne tenga conto Spalletti quando tenta di spiegare cosa sia Totti e cosa sia la Roma. Non tocca a lui decidere una realtà che può solo prescinderlo. Nemmeno lui è la Roma. Nel mezzo del caso Totti cade l’Inter, non male ma non superiore al Genoa.
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Sconcerti: “Spalletti ne tenga conto”
Totti non è d’accordo a smettere e firma lui i successi che dovrebbero emarginarlo. Ne tenga conto Spalletti quando tenta di spiegare cosa sia Totti e cosa sia la Roma. Non tocca a lui decidere una realtà che può solo prescinderlo. Nemmeno...
(M. Sconcerti)
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