rassegna stampa roma

Roma, tutti pazzi per Borini Ora il Chelsea lo rimpiange

(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Trigoria, l’Italia e perfino Londra. In poco tempo Fabio Borini è riuscito a mettere tutti d’accordo. Da Luis Enrique a Prandelli, passando per i compagni di squadra fino ad arrivare...

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) - Trigoria, l'Italia e perfino Londra. In poco tempo Fabio Borini è riuscito a mettere tutti d'accordo. Da Luis Enrique a Prandelli, passando per i compagni di squadra fino ad arrivare a chi, in Inghilterra, lo rimpiange dopo averlo lasciato andare via a cuor leggero.

Al Chelsea maltrattato dal Napoli in Champions — si chiede l'edizione on line del Daily Mail — non avrebbe fatto comodo uno come Borini? Il dubbio che imperversa oltremanica non scalfisce le convinzioni dell'ex attaccante del Parma, sempre più entusiasta di aver scelto Roma. Sentimento ricambiato da Luis Enrique, che lo ha promosso titolare facendogli scalare posizioni su posizioni. Borini viaggia in corsia di sorpasso: prima Bojan, poi Lamela. In questo momento è lui il «titolare» nel tridente insieme a Totti e Osvaldo. Potenza del lavoro, che gli è servita a conquistare anche la stima dei compagni: durante l'allenamento di ieri Stekelenburg, a favore di telecamera, lo ha preso in giro imitandone l'esultanza (ormai famosa) del «coltello tra i denti», come a voler smentire chi dice che una parte del gruppo non lo vede di buon occhio. (...)

Chi lo segue già da un po' è Cesare Prandelli, che lo convocherà per l'amichevole Italia-Usa, il 29 febbraio, a Genova. Per Fabio sarà la prima volta con l'Italia dei grandi, una chance che non si lascerà scappare, una delle ultime per convincere il c.t. ad inserirlo nella lista per gli Europei. Un traguardo importante per un calciatore non ancora ventunenne. E ai giovani pensa sempre la società giallorossa: la proposta fatta sabato in conferenza da Luis Enrique di formare una squadra B come in Spagna è stata raccolta da Franco Baldini:«È la Lega che decide, ma noi saremmo disposti a introdurle. Una soluzione sul modello spagnolo sarebbe utile per avvicinare i giovani alla competizione».