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Roma, Pjanic fa tornare i conti. Ora l’Uefa non spaventa più

Con le cessioni di Pjanic e di Politano e il prestito oneroso di Doumbia, dovrebbe essere riuscita a rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario e a limitare ad una cifra inferiore ai 30 milioni di euro il passivo nel bilancio

Redazione

Superata la fatidica data del 30 giugno e chiuso il bilancio la missione dei manager giallorossi può dirsi compiuta e la scure della Uefa non si abbatterà sulla Roma. Pur senza i soldi della cessione di Adem Ljajic e Iago Falque al Torino, che è slittata oltre il tempo massimo per le indecisioni del serbo, con le cessioni di Pjanic e di Politano e il prestito oneroso di Doumbia, dovrebbe essere riuscita a rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario e a limitare ad una cifra inferiore ai 30 milioni di euro il passivo nel bilancio. Il condizionale è obbligatorio, anche se a Trigoria sono ottimisti.

E se il pareggio di bilancio concordato per il 2018 è ancora lontano, alcuni obiettivi sono stati già ottenuti. Il primo riguarda la limitazione della rosa per la prossima competizione Uefa: la Roma potrà iscrivere 25 giocatori, e non 21 come lo scorso anno, grazie al saldo positivo tra acquisti e cessioni delle ultime due sessioni di mercato.

Se i calcoli fatti a Trigoria non dovessero essere corretti spiega Gianluca Piacentini del 'Corriere della Sera', e la Roma dovesse incappare in qualche sanzione, questa riguarderebbe la stagione sportiva 2017/2018. Questo perchè il bilancio, sarà approvato dal Cda a settembre e solo dopo inviato alla Uefa. Per questo motivo, ad esempio, la multa di 4 milioni di euro comminata un anno fa e sospesa con la “condizionale”, dovrebbe essere pagata tra due stagioni, così come l’eventuale impedimento di inserire nuovi calciatori nella lista Uefa sarebbe posticipato di 12 mesi.