Le squadre, spesso, sono come i bambini. Assomigliano a mamma e papà. Il Bologna, ad esempio, è fatto a immagine e somiglianza di Sinisa Mihajlovic: ha il coraggio del suo allenatore e sa come affrontare le difficoltà. Il tecnico serbo, uscito dall’ospedale dopo i controlli, ha voluto essere in panchina all’Olimpico per dare un segnale, che è stato perfettamente ricevuto dalla sua squadra, arrivata alla terza vittoria consecutiva e ora è sesta, in zona Europa League. Anche la Roma - scrive Luca Valdiserri sul "Corriere della Sera" - è l’immagine perfetta di quello che è, adesso, la sua dirigenza allargata: il nulla. Nulla in campo, perché Fonseca ha perso completamente il controllo del gioco.
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Roma piccola e confusa: è crisi vera. Il Bologna ha la forza di Mihajlovic
Giallorossi subito sotto non reagiscono, Sinisa porta la squadra in zona Europa League
La Roma non sa difendere né attaccare, rumina calcio e viene sconquassata da semplici cambi di campo che la prendono sempre fuori equilibrio. Nulla fuori dal campo, perché il "mercato furbo" di Petrachi (la definizione è sua) è stato smascherato dai risultati. La Roma è riuscita a strappare al Bologna, offrendogli un ingaggio più alto, il difensore Ibanez, ieri nemmeno convocato. Avrebbe fatto meglio a prendere Barrow, che ieri ha squarciato la difesa con un assist e due gol.
Ci si può rafforzare anche a gennaio, se ne si è capaci. L’unica fortuna è che nessuno del Gruppo Friedkin si è mai recato all’Olimpico, anche se qualche buontempone ne annuncia la presenza allo stadio da Roma-Torino del 5 gennaio scorso, la partita da cui è iniziato lo sfacelo giallorosso. Da allora la Roma ha conquistato 4 punti in 6 giornate. Sabato prossimo, senza lo squalificato Cristante, ieri espulso, la Roma andrà a Bergamo contro l’Atalanta e sarà davvero l’ultima spiaggia. Il caos giallorosso è totale. Basta pensare alla litigata di Kolarov con i suoi tifosi in tribuna Tevere pochi secondi prima del gol del 3-1, segnato da Barrow, che ha messo ancora una volta a nudo i limiti difensivi di Mancini.
Il migliore in campo, per modo di dire, è stato Bruno Peres, come era avvenuto a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Stiamo parlando di un calciatore che era stato mandato via e non doveva mai ritornare. Il simbolo del mercato fatto dal d.s. Petrachi. Da quando non c’è più Zaniolo non c’è più la Roma.
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