rassegna stampa roma

Roma-New York, per lo stadio vertice anticipato e riunioni notturne

La «partita da un miliardo di euro» è già cominciata: si sta giocando in queste ore, e le novità non mancano.

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Vertice serale domani a New York per Ignazio Marino e Giovanni Caudo, ieri conference call con Roma per James Pallotta e Mark Pannes (braccio destro del presidente romanista, recentemente trasferito dal board della società alla vicenda stadio): si limano i dettagli delle richieste e delle controproposte, evidentemente, tra Campidoglio e A.S. Roma. È stato anticipato l’incontro «decisivo» in programma venerdì mattina - Pallotta, Pannes e probabilmente il costruttore Parnasi da una parte, il sindaco e l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo dall’altra — fissato con l’obiettivo di venire a capo della vicenda dello stadio giallorosso da costruire a Tor Di Valle. Sarà alle nove e trenta del mattino (in America, le 15,30 in Italia), e sempre negli uffici di Pallotta. Ma la «partita da un miliardo di euro», naturalmente, è già cominciata: si sta giocando in queste ore, e le novità non mancano. 

Intanto perché dal fronte americano della società giallorossa filtrano, sia pure ufficiosamente, sensazioni positive. Con una motivazione di fondo che parrebbe convincente: il piatto è troppo ricco per immaginare di mandare tutto all’aria. Certo, non è semplice. Anche perché oltre ai costi da sostenere per il prolungamento della metropolitana, c’è quello legato ai treni, pure necessari se ci sarà una nuova tratta. E, sicuramente, il Campidoglio non ha alcuna intenzione di trattare sui nodi ritenuti vitali, per lo stadio e per la città: «Il vero interesse pubblico è la metropolitana — ribadisce l’assessore Giovanni audo — e questo noi lo abbiamo sempre detto. Non si può concepire un’opera pubblica come un nuovo stadio costruendo solo strade. Dov’è l’utilità nel riempire di macchine il lungotevere o la via Ostiense?». Il Campidoglio vuole «cambiare la modalità con la quale andare allo stadio, non più con il mezzo proprio ma con la metro. È questo l’unico cambiamento che genererebbe un interesse vero per la collettività». Com’è noto, secondo i calcoli del Comune, per far arrivare la cura del ferro a Tor Di Valle servono «almeno» cinquanta milioni e non i dieci ipotizzati nel progetto. Ignazio Marino partirà con la famiglia domani mattina destinazione Stati Uniti: l’opposizione in aula Giulio Cesare muove accuse alla spesa dei contribuenti romani, ma il Campidoglio fa sapere che il viaggio del sindaco (inizialmente pensato esclusivamente per vacanza) era programmato da tempo, e a spese del sindaco. Di certo sindaco e assessore prepareranno a New York l’incontro con Pallotta, il quale insieme con Pannes ieri sulla vicenda stadio ha avuto numerosi contatti con Roma, con i suoi uffici ma non solo. Caudo fa professione d’ottimismo: «La Roma ha tutto l’interesse che la città non si trasformi in un inferno». A quale costo, però, è ancora da decidere.