Non manca nessuno dei «pezzi grossi» tra i 31 i convocati di Rudi Garcia per la trasferta che vedrà impegnata la Roma negli Stati Uniti: quattro partite di altissimo livello - il 23 amichevole col Liverpool a Boston prima dell’inizio della Guinnes International Champions Cup in cui i giallorossi affronteranno Manchester United (26 a Denver), Real Madrid (29 a Dallas) e Inter (2 agosto a Philadelphia) più l’eventuale finale (4 agosto a Miami) - che dovranno testare il grado di competitività della formazione romanista. Una sorta di anticipo di Champions League, insomma, che sarà un banco di prova anche per buona parte dei calciatori, alcuni dei quali non sanno ancora dove giocheranno il prossimo anno.
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La Roma negli Usa. Prove di Champions con De Rossi e Pjanic
Negli States i giallorossi disputeranno quattro partite di altissimo livello per preparare meglio il ritorno nell'Europa dei grandi.
Non lo sa Mehdi Benatia, la cui cessione continuerà ad essere argomento di discussione tra Sabatini (il d.s. non partirà con la squadra ma rimarrà a Roma per completare l’organico) e il suo agente.
Quella del marocchino rischia di non essere l’unica grana: Gervinho ha chiesto (e ottenuto) un supplemento di vacanze perché deve risolvere alcune questioni familiari e raggiungerà (insieme al convalescente Balzaretti) la squadra in un secondo momento. Dal suo entourage però filtra un certo malumore per il mancato accordo (per ora) sull’adeguamento contrattuale: lui vorrebbe passare da 2.3 a 3.5, la società vorrebbe fermarsi a 2.9. Un Benatia bis? In teoria il rischio c’è, in pratica la Roma cercherà in tutti modi di accontentare l’ivoriano per evitare di innescare altre micce all’interno dello spogliatoio.
La buona notizia riguarda la presenza di Kevin Strootman, in netto miglioramento, del recuperato De Sanctis e dei reduci dal Mondiale, De Rossi e Pjanic. Non ci saranno Maicon e Torosidis, che si aggregheranno in Austria il 9 agosto, oltre al partente José Angel. C’è Borriello, e come nelle ultime estati il suo nome sarà accostato a tutte le squadre italiane e straniere fino all’ultimo giorno di mercato. Ci sono tutti i nuovi arrivati, con Iturbe in prima fila, e un buon numero di giovani che Garcia vuole vedere da vicino prima di avallarne (rigorosamente in prestito) la cessione.
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