Per avere un futuro, Ivan Juric deve chiedere 6 punti al suo passato, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera. I primi 3 contro il Torino sono arrivati dopo una gara non esaltante ma solida, in cui tutti i calciatori hanno dato un 10% in più in fatto di corsa e di attenzione. La partita è stata decisa dall'unico giocatore davvero di alta qualità - e cioè Dybala - ma è piaciuto anche il centrocampo alla francese con Le Fée e Koné, che hanno dato il dinamismo che in altre occasioni è mancato a Juric. Il Torino è stato troppo prudente nel primo tempo: contro una Roma sull'orlo di una crisi di nervi, dopo l'1-5 di Firenze, si poteva e si doveva osare di più. Stadio non sold out ma abbastanza pieno e, alla lettura delle formazioni, fischi da alcuni settori ma non dalla Curva Sud, che è andata avanti a cantare "Forza Roma!" senza badare ai nomi letti dallo speaker. L'idea di Vanoli è rosolare la Roma a fuoco lento, facendo passare più minuti possibile e aumentando così la tensione nelle file avversarie. Il piano salta per un doppio errore: prima è Linetty a sbagliare il retropassaggio verso Milinkovic-Savic, innescando Dybala; poi è Masina a intervenire goffamente sulla riga di porta dopo il tiro della Joya, preciso ma non forte, scoccato quasi dalla linea di fondocampo. Il risultato del campo è quello giusto. Il cuore Torino è stato tale anche con Juric.
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Il Corriere della Sera
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