La Roma non è (più) una squadra. Lo è stata, nei mesi passati. Con tanti difetti, ma lo è stata, scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. Giocando male, non producendo quasi mai spettacolo, regalando la sensazione di essere perennemente in difficoltà, facendo pochissimi gol e quindi raccogliendo in campionato (non in Europa, si sa) scarsi risultati, ma ha dato sistematicamente l’idea di essere una squadra.
Il Corriere della Sera
Roma, gli errori di Mourinho: manca un’anima oltre al gioco
Niente più famiglia, ognuno per conto proprio. E questo, se ci pensate bene, è più grave degli errori dei singoli o delle scelte sballate del tecnico.
Che, dopo circa due mesi di lavoro, non ha ancora (ri)trovato una quadratura tattica pur giocando, per scelta o per obbligo, con nove undicesimi della passata stagione. E poco c’entrano, in un discorso complessivo, coloro che se ne sono andati o che sono stati ceduti: il problema non è legato a chi non c’è più ma a chi è rimasto, e a chi è stato comprato. O no? Mourinho non ha (ancora) le idee chiare visto che continua a sperimentare soluzioni su soluzioni direttamente durante le partite. Sbagliando, a giudicare dai pessimi risultati. Ha aggiunto un centrocampista ma la fase difensiva della nuova Roma è inguardabile. Manca equilibrio tattico. E i giocatori camminano, non corrono. Come è possibile? I nuovi stanno in panchina e Dybala, che il club assicura non avere particolari problemi muscolari, non gioca? Perché? Chi o che cosa lo frena?
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