La relativa qualità del gioco della Roma contro l’Empoli ha scatenato sui social e nell’etere - i mass media che hanno sostituito le vecchie chiacchiere da bar - molti commenti negativi.
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Roma, Garcia si è inventato il turnover delle motivazioni
Se il tecnico francese non ha inserito prima Gervinho e ha tenuto Iturbe in panchina per 90’ non è stato solo per preservarli in vista del Cska. Non ha voluto bocciare nessuno con una sostituzione «precoce».
Tutte le opinioni sono lecite e fa piacere constatare che i tifosi giallorossi vogliono una squadra che vince e convince, però i fatti dicono: 6 punti, 3 gol fatti e nessun gol subito nelle prime due giornate di campionato. Non male.
Soprattutto pensando che, senza mancare di rispetto a nessuno, la storia calcistica della Roma non è quella del Real Madrid, dove sono passati Di Stefano, Puskas, Zidane e Cristiano Ronaldo. È interessante, spulciando le statistiche delle prime due giornate di campionato, vedere che Rudi Garcia ha già utilizzato 17 dei giocatori a sua disposizione, ma che soltanto quattro di loro hanno giocato tutti i 180 minuti: De Sanctis, Cole, De Rossi e Nainggolan. Un messaggio chiaro: è stata costruita una rosa molto ampia e va sfruttata. Il turnover delle gambe, con tanti impegni ravvicinati, è importante ma quello della testa e delle motivazioni lo è ancora di più.
Nel mirino degli incontentabili ci sono soprattutto tre giocatori: Cole, Ljajic e, in misura più sfumata, Destro. Cole, come detto, è uno dei quattro utilizzati per 180: Garcia gli sta dando fiducia per inserirlo in squadra. Ljajic è inviso a molti, ma la sua gara contro l’Empoli non è stata giudicata negativamente dallo staff: non ha brillato, ma ha dato un contributo in fase di non possesso palla. Destro ha avuto pochi palloni giocabili. Se Garcia non ha inserito prima Gervinho e ha tenuto Iturbe in panchina per 90’ non è stato solo per preservarli in vista del Cska. Il tecnico francese non ha voluto bocciare nessuno con una sostituzione «precoce». Una gestione intelligente per due attaccanti che devono dare di più, ma che hanno anche bisogno di fiducia.
Garcia crede in questo gruppo e, anche se continuano a girare voci sul mercato di gennaio, la sua intenzione è non perdere per strada nessuno dei giocatori in rosa. A gennaio, semmai, si cercherà di fare un’operazione in entrata, non in uscita. Alla Roma è rimasta una casella libera alla voce «extracomunitari». Potrebbe essere un jolly prezioso.
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