(Corriere della Sera-L.Valdiserri)In una partita di F.A. Cup, stranamente valida anche per la Coppa Italia,Roma e Napoli danno spettacolo, tra prodezze ed errori, ma peccare per eccesso è sempre meglio che peccare per difetto. Finisce 3-2 per la Roma, che si prende un minimo ma meritato vantaggio in vista del ritorno, tra sette giorni, al San Paolo. Non sono le squadre più forti d’Italia, perché la Juve resta superiore, ma sono le più europee per stile e ritmi di gioco. La pioggia, che ormai non lascia più Roma e l’Olimpico, ha fatto il resto: è sembrata un Liverpool- Arsenal. Purtroppo c’è chi fa di tutto per far tornare il calcio italiano sotto il livello che merita: i soliti cori sul Vesuvio che porteranno di sicuro alla chiusura delle curve della Roma. L’uomo decisivo è ancora una volta Gervinho, che, dopo aver eliminato la Juventus, segna una doppietta e fa vincere la Roma quando il 2-2 sembrava scritto. Un gol, a chiusura di una bella azione «a un tocco» tra Florenzi e Destro, che attenua un po’ l’errore di De Sanctis, a inizio ripresa, che ha riaperto il discorso qualificazione che, dopo il netto 2-0 per i giallorossi del primo tempo, sembrava chiuso. Una beffa per il grande ex, che ha buttato nella sua porta un cross di Higuain, avvelenato da una deviazione di Benatia. Era iniziata da 40’’ una ripresa che Garcia poteva giocare come aveva sognato.
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Roma e Napoli emozioni e gol. Alla fine sorridono i giallorossi
(Corriere della Sera-L.Valdiserri) In una partita di F.A. Cup, stranamente valida anche per la Coppa Italia,Roma e Napoli danno spettacolo, tra prodezze ed errori, ma peccare per eccesso è sempre meglio che peccare per difetto.
Il piano del tecnico francese è infatti chiaro fin dall’inizio: è disposto anche a lasciare il possesso palla al Napoli, a patto di avere gli spazi dove infilare la velocità degli attaccanti, innescati dalle verticalizzazioni di Totti. Così, dopo una buona partenza del Napoli, che costringe De Rossi a un salvataggio disperato su assist di Insigne per Higuain (5’), la Roma passa in vantaggio alla prima vera azione. Totti pennella il solito passaggio di prima, intuendo il movimento di Gervinho, che si trova in linea con Reveillere, forse un centimetro oltre. La verità è che solo la moviola in campo potrebbe dare una risposta sicura e che l’assistente, nel dubbio, segue la direttiva Fifa e non alza la bandierina. L’altra verità è che Reveillere non può prendere l’ivoriano nemmeno con il motorino. Gervinho va, scarta anche Reina e deposita in rete. Secondo gol in Coppa Italia, che si aggiunge ai 5 segnati in campionato.
La gara resta viva, perché Insigne è in serata e perché il Napoli trova spazio soprattutto sulla fascia di Torosidis, un destro «adattato» a sinistra per gli infortuni di Balzaretti e Dodò. Nella sua zona raddoppia spesso anche Higuain, che, al 28’, tocca al centro per Callejon, che arriva in leggero ritardo. Pregi e difetti del Napoli sono chiarissimi e sintetizzabili così: non si butta mai via la palla, però quando la palla viene persa sono guai seri. Succede a Hamsik, molto deludente per tutta la gara, e l’errore innesca la ripartenza di Strootman, che avanza senza opposizione e da circa 30 metri fa partire un sinistro che finisce all’incrocio dei pali. Nel finale di primo tempo, Maicon non chiude in gol un’altra iniziativa di Gervinho e manca il colpo di grazia. La Roma lo pagherà caro. Parte la ripresa e, alla prima azione, il Napoli torna in corsa. Sbaglia Castan, che non si alza per mettere in offside gli avversari; sbaglia Benatia, che si fa sfuggire Higuain alle spalle e devia il cross; sbaglia di più De Sanctis, che smanaccia nella sua porta. È una mazzata che incoraggia il Napoli e spegne la Roma. Benitez cambia finalmente Hamsik con Mertens e il belga lo ripaga subito: grande percussione centrale e 2-2.
Un premio forse eccessivo, ma non sproporzionato, perché il Napoli, anche se in trasferta, ha cercato di fare la gara. Finirebbe così, se anche Garcia non indovinasse la mossa: entrano Destro e Florenzi e costruiscono l’ultima azione, che Gervinho chiude con il 3-2. Giusto così. E appuntamento tra sette giorni.
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