Niente sarà più come prima e questo vale anche per i contratti dei calciatori. Tutti dovranno rinunciare a qualcosa, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.
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Roma, deadline 30 aprile per il problema stipendi
Tagli e cassaintegrazione: c’è un bilancio da mettere in sicurezza
La Roma ha la deadline del 30 aprile, quando dovrà pubblicare la Relazione Finanziaria Semestrale, rinviata di un mese alla luce dell’incertezza determinata dall’emergenza coronavirus. I dirigenti hanno già deciso di rinunciare (non di congelare) a un mese di stipendio. I calciatori stanno lavorando a una proposta di taglio dell’ 80% dello stipendio di marzo, mentre quelli di aprile, maggio e giugno li vorrebbero spalmare secondo i rispettivi anni di contratto, in modo da non gravare troppo sul bilancio attuale ma di non perdere denaro. In realtà, il club avrebbe bisogno di un taglio maggiore: almeno un mese intero. Nei prossimi giorni si dovrà andare a dama.
La cassa integrazione a favore dei club calcistici è davvero incomprensibile per l’opinione pubblica. A questo punto saranno da rivedere i contratti. Nel caso di Lorenzo Pellegrini si può arrivare alla revisione della clausola rescissoria, in quello di Zaniolo a un ulteriore prolungamento, visto che continua la corte di molti grandi club. Il problema sono i contratti «corti» - è più difficile convincere alle rinunce - e quelli invece lunghi ma di calciatori poco o niente utilizzati. Spalmare può aiutare nell’immediato, ma rischia di trascinare all’infinito situazioni già oggi troppo onerose.
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