rassegna stampa roma

Roma a Riscone Subito l’antipasto della cura Zeman

(Corriere della Sera – G. Piacentini) – «Benvenuta As Roma», c’è scritto su uno striscione che campeggia al centro della tribuna del centro sportivo di Riscone, ma per i giocatori giallorossi forse sarebbe più indicato uno con la...

Redazione

(Corriere della Sera - G. Piacentini) - «Benvenuta As Roma», c’è scritto su uno striscione che campeggia al centro della tribuna del centro sportivo di Riscone, ma per i giocatori giallorossi forse sarebbe più indicato uno con la scritta «Benvenuti all’inferno».

Dopo il pre-ritiro di Trigoria, il primo allenamento «vero» agli ordini del boemo è un antipasto del destino che attende i calciatori romanisti e unmanifesto dello Zeman-pensiero: niente pallone (lo scorso anno con Luis Enrique è comparso dopo pochi minuti), tanta corsa (la squadra ha sostenuto tre serie di ripetute da 2400 metri ciascuna) e moltissimo lavoro atletico. Oltre al pallone è sparita anche la palestra perché il tecnico giallorosso per il lavoro aerobico preferisce le vecchie maniere: addominali e flessioni hanno preso il posto dei macchinari.

Zeman è stato il primo ad arrivare al campo- circa due ore prima rispetto alla squadra, ha fatto un sopralluogo del centro sportivo - e l’ultimo ad andare via: non è mai stato costretto ad alzare la voce, ha preso appunti su un taccuino (sono lontani i tempi degli schemi studiati sull’iPad, anche se qualche collaboratore del boemo lo utilizza) ed ha parlato in maniera fitta con i suoi assistenti. Rivoluzionate le abitudini alimentari dei giocatori (e di tutto lo staff), grazie ad una dieta preparata da due nutrizionisti di fiducia del tecnico: il menù prevede verdure bollite, riso bianco, pasta al pomodoro, tacchino al forno e una piccola porzione di macedonia con fragole, ananas e pera. Niente caffè. E non sono ammesse deroghe. Dal punto di vista fisico la squadra ha reagito abbastanza bene: ad eccezione del brasiliano Dodò, che ha svolto lavoro differenziato a causa di un problema al ginocchio infortunato, tutti gli altri hanno portato a termine il lavoro. Totti («Ma quanti giri mancano?», ha chiesto stremato al preparatore Modica) ha percorso un giro di campo in meno rispetto ai compagni ed è uscito toccandosi il polpaccio: le sue condizioni però non destano preoccupazioni.

Oggi si replica, anzi si raddoppia: prevista una doppia seduta con possibili escursioni nei boschi che circondano il centro sportivo. Siamo solo all’inizio perché il bello (o il brutto, a seconda dei punti di vista) deve ancora venire. Unico neo i pochi tifosi (circa cinquanta) presenti, ma già oggi il numero dovrebbe aumentare.