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Corriere della Sera

Mourinho: “La Roma non è candidata a niente: ho un triennale, 3 mesi sono pochi”

Getty Images

Il tecnico: "È vero che abbiamo avuto problemi difensivi, dai terzini mi aspetto sempre un po’ di più. Serve più fiducia nel giocare"

Redazione

Il concetto lo aveva già esposto, ma mai con questa nettezza, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera. Parole di José Mourinho: “Non metteteci nello stesso gruppo di squadre che hanno finito negli ultimi due anni con 20 punti più di noi. La Roma non è candidata a niente. Siamo solo candidati a vincere la prossima partita". Non è una reazione a caldo dopo la sconfitta contro il Verona, la prima dopo sei vittorie consecutive tra campionato e Conference League. Sono passati tre giorni, c’è stato il tempo di analizzare la partita e parlare con la squadra. Per questo la conferenza stampa pre-Udinese è una pietra miliare, almeno fino a gennaio: “Voi mi avete visto esultare per una vittoria speciale per me (il 2-1 al Sassuolo, con gol di El Shaarawy nel recupero, in occasione della panchina numero 1.000 per lo Special One; ndr). Mi avete visto euforico un minuto in due mesi, per il resto sono sempre stato tranquillo ed equilibrato. Nello stesso modo non sono depresso dopo una sconfitta. Ho detto alla squadra: dobbiamo trasformare la tristezza in motivazione. Qui non c’è posto per l’euforia o per la depressione".

Mette in chiaro una volta per tutte quali sono i confini del suo contratto con i Friedkin:“Lavorare di più? Per questo ho un triennale, altrimenti mi davano tre mesi di contratto e risolvevo tutti i problemi. In tre mesi puoi dare qualcosa di tuo a una squadra che è già squadra, altrimenti ci vuole più tempo".

Stasera contro l’Udinese ci sarà ancora il problema di una “coperta corta” che, nelle valutazioni dello Special One, non consente un vero turnover nemmeno pensando al derby di domenica prossima. Viña non ha recuperato e al suo posto dovrebbe giocare di nuovo Calafiori, che serve al tecnico per un’altra considerazione: “Calafiori è valido, ma ha 19 anni e pochissime partite di Serie A. È valido per noi. Se fai la stessa domanda alle quattro o cinque squadre più forti in Serie A, magari il loro allenatore può dirti: non è valido. Sono squadre che hanno due giocatori esperti per ogni posizione e magari la risposta può essere no. Per noi, invece, la risposta è: sì. Secondo me contro il Verona ha fatto una partita timida, ma equilibrata. È vero che abbiamo avuto problemi difensivi, dai terzini mi aspetto sempre un po’ di più. Serve più fiducia nel giocare".