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Il Corriere della Sera

Monte ingaggi, è necessario ridimensionare

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La Roma segnerà un risparmio di 50 milioni netti negli ingaggi, da cui detrarre gli stipendi dei nuovi arrivi, che sono comunque assai più bassi di quelli che sono stati ceduti o in via di cessione
Redazione

I tifosi hanno perso la pazienza - in stragrande maggioranza almeno fuori dallo stadio, ma l'Olimpico sarà pienissimo anche contro l'Empoli, domenica 25 agosto - però la Roma ha compiuto un miracolo finanziario nel contenimento del monte ingaggi, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera. Il tifoso non è tenuto a fare il commercialista ma il calcio è diventato anche questo e i paletti della Uefa sono stringenti. In concreto - se oltre a Dybala andranno in porto anche le cessioni di Smalling e Abraham, ma non è facile trovare un compratore - la Roma segnerà un risparmio di 50 milioni netti negli ingaggi, da cui detrarre gli stipendi dei nuovi arrivi, che sono comunque assai più bassi di quelli che sono stati ceduti o in via di cessione. Nella stagione scorsa Lukaku guadagnava 7,5 milioni netti, Dybala 6, Abraham 5, Smalling 3,8, Renato Sanches 3,6, Spinazzola 3, Rui Patricio 3, Aouar 3, Llorente 2,7, Belotti 2,4, Karsdorp 2,2, Kristensen 2, Kumbulla 1.8, Azmoun 1,7. La campagna acquisti che ha portato Dovbyk, Le Fée e Soulé come acquisti più importanti è stata finanziata (anche) con i risparmi, abbassando pure di parecchio la carta d'identità della squadra. Poco? Tanto? Lo dirà il campo. Nella scorsa stagione, con un attacco potenzialmente atomico con Lukaku, Dybala, Abraham, Belotti, Azmoun e El Shaarawy la Roma non è praticamente mai stata in corsa per un posto in Champions League anche se la pattuglia italiana si era allargata a 5. Il Bologna, con Zirkzee, Orsolini, Ndoye, Castro, Saelemaekers e Odgaard in Champions ci è andato in carrozza. Molti romanisti sono stufi di sentir parlare di "progetti", ma ai tempi di Pallotta - per chi scrive - l'errore è stato quello di crederci troppo poco e cambiare direzione.