Icardi e Dzeko aprono e chiudono lo spettro del gol, la sua gamma di colori. Sono diversi ma hanno caratteristiche finali che li avvicinano. Come riportato nell'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", Dzeko è un puro colpitore, calcia di collo pieno, è monumentale e classico, e quando si muove sembra sempre in posa. È il suo modo per concentrare la forza. Ha potenza e geometria, perché riesce sempre a trovare la traiettoria meno banale. E ha un formidabile senso dell’equilibrio in corsa, nel momento del tiro. Difficilmente calcia alto: o a terra o a mezza altezza, le cose più complicate per un portiere. È della nuova stirpe di attaccanti, quella cominciata da Ibrahimovic e dagli africani, attaccanti cioè di grande forza e tecnica, arrivati tra la fine del secolo scorso e gli anni duemila. Dzeko è un seriale del gol.
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L’evoluzione del gol
Gli attaccanti sono sempre più le star delle grandi d'Europa. E il seriale del gol Dzeko è l'emblema di questa metamorfosi
Icardi è improvviso, è un pupazzo che salta fuori dalla scatola e spaventa i bambini. Dzeko è più universale, Icardi è un ragazzo prodigio, e continua a migliorare. I gol di Icardi assomigliano a quelli di Dzeko quasi soltanto sui calci d’angolo, sui cross radenti, quando si anticipa di testa l’avversario. In tutto il resto Icardi è un inventore di gol, che rispetto a Dzeko partecipa molto meno al gioco, motivo per il quale segna spesso tre gol e poi per qualche giornata si acquieta. Ma Dzeko ha una squadra che gioca per lui, Icardi gioca in un’Inter complessa proprio nella sua zona del campo.
E gli altri centravanti? Tenendo fuori Messi e Ronaldo, si può dire diverso Immobile, che più dei due ha capacità di partire da lontano e tenere il pallone, sa incrociare da un lato all’altro, campo-porta, come nessun altro, ma ha bisogno di geometria, ed è più prevedibile e per questo in campo internazionale trova maggiori difficoltà. Il migliore resta Suarez, che ha fisico, classe e cattiveria. Poi Cavani, poi Kane, che assomiglia sia a Immobile che a Dzeko. Ha 24 anni, vedremo che piega prenderà. Morata è un contropiedista, un Salah dell’area di rigore. Gabriel Jesus ha numeri eccezionali ma non è un centravanti vero e diventerà un numero dieci. L’aria nuova viene da Lukaku del Manchester United, l'ultima evoluzione dell'attaccante con forza, furia e confusione. Ma Dzeko ha già giocato in Premier e Icardi può giocare dove vuole. Dovessi fare una Top five metterei Suarez, Dzeko, Cavani, Icardi e Lukaku. Aspettando Higuain.
(M. Sconcerti)
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