(Corriere della Sera - A. Ravelli) - Il mondo del calcio passerà ancora dagli uffici della Procura di Cremona. Nuovi interrogatori sono attesi per approfondire la situazione di Lazio e Siena. È lontana dall’essere arrivata a una conclusione l’inchiesta sul calcioscommesse. Il procuratore Roberto Di Martino ha passato l’estate a leggere con attenzione i verbali delle audizioni di molti dei protagonisti di fronte agli 007 della Figc. E ha trovato più di un particolare interessante. Per esempio vuole approfondire quanto dichiarato da Massimo Erodiani, titolare di un’agenzia di scommesse, già ritenutomembro dell’associazione che mirava a taroccare le partite (esistono tabulati telefonici che dimostrano conversazioni con il gruppo degli zingari) e più volte ascoltato dallo stesso Di Martino.
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L’assist dei verbali Figc. Nuove indagini sulla Lazio
(Corriere della Sera – A. Ravelli) – Il mondo del calcio passerà ancora dagli uffici della Procura di Cremona.
Il fatto è che ai federali Erodiani— difeso dall’avvocato Paolo D’Incecco—ha parlato di due gare chiacchierate della Lazio: una con l’AlbinoLeffe in Coppa Italia (3-0, 25 novembre 2010) e l’altra col Siena nella stagione 2006-07. Nel primo caso paventando il coinvolgimento diretto della dirigenza laziale. La fonte di Erodiani è Ivan Tisci, ex giocatore di Avellino e Lanciano. Le puntate erano sull’over (2-0) nel primo tempo e anche come risultato finale. Di questa partita —e negli stessi termini—gli inquirenti di Cremona avevano già sentito parlare dal pentito Carlo Gervasoni: «Gegic mi riferì che Lazio-AlbinoLeffe di Coppa Italia era stata combinata dai giocatori dell’AlbinoLeffe con over e sconfitta. Non mi disse chi aveva organizzato la combine».
Ora Di Martino vuole capire se va messa nel lungo conto degli zingari. Anche sul Siena Di Martino effettuerà qualche approfondimento. Fino a ora nessun dirigente è transitato dalla procura di Cremona, ma gli inquirenti fanno capire che presto potrebbero decidere di chiamare Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, Claudio Lotito, presidente della Lazio e anche l’ex d.s. del Grosseto Andrea Iaconi. Così come potrebbe essere sentito Giuseppe Sculli, già coinvolto più volte nell’inchiesta (è indagato per la presunta combine tra Genoa e Lazio, è amico di un trafficante di droga, compare nella foto davanti al ristorante con gli ultrà rossoblù e Criscito) ma che curiosamente non è mai stato chiamato né in procura né in Figc. L’altra pista calda è quella dei soldi. E quando si seguono i soldi è facile capitare in Svizzera.
Il procuratore Di Martino ha chiesto movimenti di conti correnti, atti e informative che riguardano l’indagine di riciclaggio avviata dalla Procura di Berna. A sua volta gli inquirenti elvetici hanno chiesto buona parte degli atti sul calcioscommesse. Incrociando le prime informazioni è saltato fuori che un calciatore «ancora in attività», già coinvolto nell’ultimo filone di inchiesta cremonese, ha aperto un conto oltralpe servendosi di un prestanome. Sarà presto interrogato (assieme ad altri cinque giocatori) a Cremona, alla presenza del gip Guido Salvini, dai magistrati elvetici. Che sono sicuri di aver trovato su quel conto i proventi delle combine.
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